
SULMONA. Prima la notte di fuoco e poi la mattinata ad alta tensione. La procura della repubblica di Sulmona ha aperto l’inchiesta sulla presunta tentata estorsione, avvenuta ieri in pieno centro storico, dopo il rogo della notte. Nel mirino della procura un 40enne noto alle forze dell’ordine per le inchieste riguardanti lo spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio. L’uomo è finito sul registro della procura come atto dovuto dopo la denuncia di parte di madre e figlio, raccolta dai carabinieri. Ma andiamo con ordine. L’ennesima notte di fuoco è andata in scena alle cinque del mattino di ieri, in via Patini, dove è stata data alle fiamme una Jeep Renegade, utilizzata dal figlio 40enne. Il veicolo era parcheggiato a bordo del marciapiede, a pochi metri dalla chiesa del Crocifisso quando, intorno poco prima delle cinque, è stato avvolto e distrutto dalle fiamme. “Abbiamo sentito prima un rumore e poi una sorta di boato. Ci siamo svegliati e affacciati dal balcone”- hanno raccontato alcuni residenti del quartiere alle forze dell’ordine. Sono stati proprio gli abitanti della zona ad allertare i vigili del fuoco di Sulmona, giunti sul posto con due mezzi e una decina di uomini. I pompieri hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area, per evitare che le fiamme si propagassero anche altre vetture parcheggiate in strada e ai garage. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Sulmona, comandati dal maggiore, Toni Di Giosia per effettuare i rilievi di rito ed avviare le indagini del caso. Il sospetto è che si tratti di un’azione dolosa viste le circostanze e le modalità. Le fiamme si sarebbero sviluppate dal parabrezza per poi avvolgere man mano l’intera vettura. La prova regina sulla natura dell’incendio arriverà solo dagli accertamenti tecnici disposti dalla procura della repubblica di Sulmona che ha disposto il sequestro del mezzo. Esattamente una settimana fa altre due auto erano andate a fuoco, la prima in via Cavour e l’altra in via Della Cona. Episodi, soprattutto il secondo, in qualche modo collegati con l’atto incendiario della scorsa settimana, almeno secondo gli inquirenti.A distanza di poche ore dall’incendio di via Patini, le minacce a sfondo estorsivo sono proseguite di nuovo in via Della Cona dove il 40enne si è presentato con una martello e una busta di plastica con alcune forbici all’interno. Nel mirino sono finiti un 27enne di Sulmona, che aveva utilizzato la Matiz bruciata una settimana prima e la madre 52enne, anche loro noti alle forze dell’ordine. Dopo aver tentato di sfondare la porta di casa il 40enne, stando alla denuncia di madre e figlio, avrebbe minacciato entrambi con l’uso dell’arma. Minacce strettamente legate al rogo della notte. “Datemi 12 mila euro per riparare la jeep, altrimenti faccio una carneficina”- avrebbe detto il 40enne, stando almeno a quanto riferito dalle persone offese al nucleo operativo dei carabinieri, intervenuto sul posto per i rilievi e raccogliere la denuncia. Al momento l’arma utilizzata non è stata trovata mentre si sta indagando su un presunto video, che a detta di madre e figlio sarebbe stato girato dallo stesso 40enne e su una presunta aggressione, dal momento che l’uomo aveva la maglia sporca di sangue e si presume abbia avuto una colluttazione prima di presentarsi in via Della Cona. I militari stanno raccogliendo tutti gli indizi e non si escludono provvedimenti per fermare l’escalation di ritorsioni a catena che preoccupano e non poco