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SULMONA – Porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo nonché detenzione di esplosivi, armi e munizionamento da guerra. Queste le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Sulmona a un 77 enne del posto che è stato rinviato a giudizio, nei giorni scorsi, dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli. I fatti fanno riferimento al giugno del 2018 quando il pensionato fu arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri per poi essere rilasciato, nel giro di un paio di giorni, non senza l’obbligo di firma. Dopo una segnalazione fatta al numero di Pronto Intervento 112, da parte di alcuni cittadini che avevano udito degli spari provenienti da una zona isolata nei pressi di Bugnara, i Carabinieri sorpresero l’imputato cacciatore, mentre si stava esercitando con un fucile da caccia, tirando al bersaglio a delle sagome costruite artigianalmente. Il tutto nei pressi di una stazione ferroviaria dismessa. I militari sequestrarono il fucile, un’altra carabina e le munizioni rinvenute sul posto e le altre 80 armi da caccia, tutte regolarmente denunciate come le due carabine sequestrate, trovate nella sua abitazione di Bagnaturo. Nelle pertinenze della casa di residenza furono rinvenute diverse munizioni da guerra, alcuni residui bellici di bombe a mano, migliaia di cartucce irregolarmente detenute e 30 chilogrammi di polvere. L’avvocato difensore, Luca Tirabassi, ha spiegato che quell’esercitazione si sta svolgendo in luogo privato e che la detenzione di polvere da sparo altro non era che il frutto di un accumulo nel corso degli anni per collezionismo. Come pure gli ordini bellici rinvenuti erano innocui. Il giudice ha deciso comunque di mandare l’uomo a processo che comincerà il prossimo 1 dicembre. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale la difesa conta di poter smontare il castello accusatorio a carico del pensionato incensurato. In compenso la contestazione di detenzione di munizioni da guerra è stata derubricata in detenzione di munizioni comuni.

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