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SULMONA – Controllo e repressione degli incendi boschivi, esercitazioni ed eventi che interessano la pubblica sicurezza, controllo e prevenzione di valanghe e slavine, monitoraggio qualità dell’aria e rilevamento dell’inquinamento ambientale, servizi di pronto-soccorso sanitario. Sono solo alcune delle attività che rientrano nel progetto dell’aviosuperficie in Valle Peligna, presentato da un anno agli amministratori comunali dall’ex ufficiale della Forestale Concezio D’Alessandro e dal pilota Gianni Taglieri, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’associazione Aviosuperficie Fabrizia Di Lorenzo, ma risposte concrete non sono arrivate. L’associazione per ben due volte ha chiesto di incontrare il sindaco per mettere in piedi e far decollare un progetto che, fra le altre cose, è pronto a dare occupazione a circa quaranta unità lavorative, non poche per un territorio che soffre la crisi. Ma nonostante gli evidenti benefici gli amministratori non si sono fatti vivi. Da qui il sollecito di D’Alessandro e Taglieri che hanno informato anche Prefettura e Procura dell’evoluzione dei fatti. “Una mancata realizzazione di tale opera a valenza intercomunale, potrebbe vanificare eventuali soccorsi in genere (sismici, idrogeologici, valanghe, slavine, elisoccorso, crolli ponti arterie stradali, crolli ponti autostrade, ecc. con gravi ripercussioni sulle comunità cittadine) non escludendo eventuali pericoli di vita per le persone e la pubblica incolumità”- intervengono dall’associazione- facendo notare che “ciò starebbe a significare che, le ultime e gravi calamità naturali abbattutesi sul nostro territorio, come la vicenda di Rigopiano, incendio Monte Morrone per citarne uno dei tanti della Regione Abruzzo, ci hanno insegnato poco o nulla unitamente alle altre tragedie verificatesi su scala nazionale. Scongiuriamo in futuro che probabili calamità possano ripetersi e abbattersi sul nostro territorio, particolarmente delicato sotto molteplici aspetti e comunque degno e prezioso al fine di essere tutelato e salvaguardato in primis per la pubblica incolumità”. D’Alessandro e Taglieri si appellano quindi alla magistratura e alle forze dell’ordine per accertare eventuali responsabilità.

Andrea D’Aurelio

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