
Anche una donna di Castelvecchio Subequo finisce sul registro degli indagati per la bancarotta fraudolenta da un milione di euro. Si tratta di una 50enne accusata di favoreggiamento per aver aiutato un imprenditore di Castelvecchio e l’amministratore di società di abbigliamento, originario di Torre Annunziata, ad eludere le indagini. Truffa all’INPS. I tre, secondo l’accusa, avrebbero concorso tra loro, predisponendo e trasmettendo all’istituto previdenziale documentazione falsa riguardante rapporti di lavoro mai effettivamente svolti. Le comunicazioni inviate all’Inps comprendevano certificazioni UNILAV e domande di NASpI che riportavano periodi lavorativi inesistenti. Il tutto per percepire 53 mila euro senza averne titolo. La 30enne, difesa dall’avvocata Alessandra Baldassarre, è stata interrogata dalla Procura della Repubblica di Pescara e ha chiarito la propria posizione davanti ai magistrati, sostenendo di essere estranea ai fatti e di non aver posto in essere alcun raggiro ed artificio. Il gip, per il momento, ha dissequestro le somme del conto corrente su richiesta della difesa









