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SULMONA – Dubbi e perplessità da parte dei consiglieri comunali Francesco Perrotta, Maurizio Balassone e Fabio Pingue all’indomani dell’approvazione del Pef in Consiglio Comunale. Il nuovo affondo riguardo le  modalità di controllo della società partecipata e il possibile coinvolgimento della stessa nella prossima tornata elettorale. “L’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del Piano Economico Finanziario del servizio gestione dei rifiuti relativo all’anno 2020 pone perplessità e interrogativi. Il Cogesa reclamava dal Comune che ne è il principale azionista una somma di gran lunga superiore (ben 400.000 euro) a quella che il Consiglio Comunale alla fine ha deliberato di concedere” premettono i consiglieri. “La prima perplessità concerne quindi la corretta tenuta dei conti della società partecipata che, dopo aver chiuso il bilancio 2019 con una perdita di esercizio di un milione e mezzo di euro, si appresta a chiudere il bilancio 2020 con un’ulteriore perdita e versa in condizioni finanziarie che pongono un angosciante interrogativo anche con riferimento ai conti dell’anno corrente – sottolineano -Non si può affatto escludere che i cittadini di tasca propria saranno chiamati a far fronte ai buchi finanziari del Cogesa. Il sindaco di Sulmona ha peraltro precisato che andrebbe operata una ricerca approfondita in merito alle responsabilità connesse al mancato pagamento del costo del servizio da parte di alcuni Comuni soci”. “Altre perplessità sorgono in merito alle modalità attraverso le quali il Comune di Sulmona ha esercitato il potere-dovere del controllo analogo prescritto dalla normativa vigente: il Cogesa, in quanto società “in house” del Comune di Sulmona, dovrebbe agire come una sorta di “longa manus” del Comune, a sua volta tenuto ad un accurato e meticoloso controllo sugli atti della sua partecipata – continuano Pingue, Balassone e Perrotta -si avverte con nettezza la sensazione che la “governance” di Cogesa, in questi anni, abbia agito con maldestra ed incontrollata discrezionalità, operando scelte antieconomiche, non coincidenti con l’interesse della collettività ma funzionali alla parte politica di cui i vertici di Cogesa sono espressione. In mancanza di precise e circostanziate smentite (che auspichiamo), le voci secondo le quali la “governance” di Cogesa stia collaborando attivamente alla formazione di liste elettorali per le imminenti elezioni comunali in un determinato schieramento politico, unite ai “rumors” secondo cui, in quelle liste, saranno presenti candidati aspiranti all’assunzione o a incarichi nel Cogesa o congiunti di persone già sul libro paga della medesima società, sarebbero conferma di un uso disinvolto della partecipata comunale quale “bancomat” di personaggi della politica locale, a totale disdoro dell’interesse pubblico che invece dovrebbe perseguire”. “In ultimo, non si può sottacere che il Cogesa, nel corso di questi anni, ha prodotto debiti senza operare alcun investimento sugli impianti di smaltimento, con il risultato di una massa di rifiuti dalla quale promana un mefitico lezzo che attenta alla salute e alla serenità della popolazione residente” concludono.

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