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SULMONA – Anche le industrie alimentari del settore acque minerali e bevande ricorrono alla cassa integrazione. In questi giorni Coca Cola e Guizza del gruppo S.Benedetto hanno chiesto di accedere agli ammortizzatori sociali. La cassa interesserà circa 200 lavoratori e avrà conseguenze anche per altri lavoratori dell’indotto collegati con le due società. La crisi è stata provocata dalla chiusura di bar e ristoranti, esercizi che utilizzano prevalentemente formati da mezzo litro o prodotto in formato vetro. In attesa di un rapido riavvio di tali attività, è forte la preoccupazione dei sindacati per le tasse sulle bevande e sulla plastica che il governo non ancora toglie e che andranno in vigore dopo la prossima estate. “Tra le nuove misure del decreto di governo di aprile dovrebbe trovare spazio la sospensione della sugar tax e della plastic tax – dice Onofrio Rota, segretario generale della Fai-Cisl – sono balzelli che vanno a colpire le imprese agroalimentari e le loro produzioni”. Il sindacato non era d’accordo su queste tasse prima dell’emergenza coronavirus ed ancor più non è d’accordo adesso. “Se queste tasse non vengono tolte dal governo le conseguenze per i lavoratori del settore saranno pesantissime. Il colpo per l’economia abruzzese sarebbe mortale” sottolinea Franco Pescara segretario generale Fai-Cisl Abruzzo e Molise. “Chiediamo fin da adesso al governo regionale e alle opposizioni di far sentire le nostre voci e le nostre forti preoccupazioni – conclude Pescara – l’Abruzzo, dopo il terremoto e il coronavirus che hanno portato e porteranno problemi, non può accettare il colpo del ko con l’introduzione di tasse, bisogna invece sostenere chi investe nel restare in Abruzzo”. (Red)

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