
Il Prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, ha respinto il ricorso presentato da un 60enne contro il provvedimento emesso dal Questore, Fabrizio Mancini, che gli aveva vietato l’accesso in 51 esercizi commerciali della città per un periodo di tre anni. Il 60enne, ritenendo ingiusto e sproporzionato il divieto emesso dalla Questura, aveva impugnato l’atto presentato un ricorso gerarchico al Prefetto che non ha sortito alcun effetto. “Non vado in giro di notte a creare pericoli né frequento i locali. Per questo la decisione mi è sembrata eccessiva”- commenta il 60enne. Per la Prefettura la misura adottata dal Questore non solo si attiene alla pericolosità sociale dell’uomo ma non è in “alcun modo lesiva dei diritti sanciti dalla Costituzione poiché il divieto di accesso agli esercizi commerciali non limita la libertà di movimento del soggetto”. Il ricorso quindi è stato respinto nella forma e nella sostanza. Per il 60enne, la scorsa settimana, era arrivata la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, sulla lite con l’ascia in piazza Garibaldi che risale al febbraio 2023. L’uomo infatti è accusato di aver colpito un 31enne con l’arma, procurandogli lesioni personali giudicate guaribili in sette giorni. Inoltre, nel corso di un controllo, era stata fermato con un coltello in auto. Ma non si tratta dell’unico ricorso respinto. Anche i giudici amministrativi hanno detto no alla richiesta di sospensione del provvedimento emesso della Questura. Nei giorni scorsi un 42enne, anche lui noto alle forze dell’ordine, è stato condannato dal Tar Abruzzo a pagare mille euro di spese legali dopo il rigetto del ricorso. “Il provvedimento impugnato ha pienamente valutato in concreto la pericolosità del ricorrente” hanno dichiarato i giudici amministrativi evidenziando che “la misura impugnata non compromette il diritto al transito nelle aree dove vige il divieto di stazionamento”. Stessa sorte era toccata lo scorso 3 settembre ad un altro giovane. In totale sono stati sei i provvedimenti assunti dal Questore tra daspo e avviso orale di cui tre impugnati senza esito.









