
Era considerato dagli inquirenti pericoloso socialmente ed era stato condannato anche a quattro anni di reclusione per il possesso di quasi un etto di cocaina. Ma il Tribunale ordinario dell’Aquila ha sospeso il decreto di rigetto del permesso di soggiorno, accompagnato da espulsione, che era stato emesso dalla sezione immigrazione del tribunale aquilano. A presentare ricorso, contro la decisione dei giudici, è stata l’avvocata Arselina Shoshi che ha ottenuto la permanenza del suo assistito sul territorio, almeno fino all’udienza fissata a gennaio 2026 nel corso della quale il Tribunale si esprimerà in merito. Secondo l’avvocata l’espulsione immediata avrebbe precluso ogni possibilità di accedere a misure alterative di detenzione, vanificando il percorso riabilitativo previsto dalla legge. Inoltre, ha sostenuto il legale, il ricorrente “ha evidenziato la presenza di una rete familiare stabile e il possesso di un’attività lavorativa regolare, formalizzata con un contratto a tempo determinato”. L’uomo, un 25enne di origine albanese, era stato arrestato dal nucleo operativo dei carabinieri alla vigilia di ferragosto dello scorso anno. I militari lo avevano trovato in possesso di 80 grammi di cocaina e un bilancino di precisione. Condannato con rito abbreviato alla pena di quattro anni di reclusione, la sentenza è passata in giudicato.









