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SULMONA – “Chiediamo alla Regione Abruzzo di impegnarsi per il futuro a voler impedire questi aumenti fuori da ogni logica verificando la rispondenza della qualità dei servizi agli standard previsti dalle attuali normative”. L’appello arriva dai pendolari della tratta ferroviaria Sulmona-L’Aquila che oltre ai disagi legati alla ridimensionamento delle corse nel mese di agosto, si vedono aumentare il costo dei biglietti e degli abbonamenti mensili. Una situazione che si ripercuote a cascata anche sui bus urbani. Per i pendolari arriva l’ennesima stangata. Esattamente un anno fa hanno dovuto subire un incremento del costo dei biglietti e degli abbonamenti regionali del 10%. Oggi sono costretti a sopportare un aumento del 15 % dei listini del trasporto regionale e locale. “Da Sulmona a L’Aquila siamo giunti a 82,60 euro senza sommare l’abbonamento AMA che è arrivato a 32 euro mensili” – protestano i viaggiatori – che fanno notare come un pendolare ormai deve sborsare quasi 115 euro al mese per recarsi sul posto di lavoro a L’Aquila da Sulmona. “Se da un lato l’arrivo dei nuovi treni può parzialmente mitigare l’ira funesta del povero viaggiatore nei confronti di Trenitalia”- rincarano- “dall’altro l’aumento dell’abbonamento Ama ci spiazza totalmente in quanto passare in due anni da 24 a 32 euro per viaggiare negli stessi autobus di fantozziana memoria ci sembra solo un modo di ripianare i bilanci a spese soprattutto dei poveri pendolari”. Per i passeggeri della tratta “non è certo necessaria una conoscenza di macroeconomia per vedere che nel periodo 2011-2016 l’inflazione italiana è stata del 7% mentre gli aumenti delle tariffe di trasporto si sono susseguiti con un ritmo da repubblica delle banane: 20% nel 2011, 4.5% nel 2012, 10% nel 2015 e 15% nel 2016 per un totale del 50% in cinque anni”. Cifre da capogiro.

Andrea D’Aurelio

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