SULMONA – Il telefonino sequestrato a uno degli indagati, S.D.L, e la perizia richiesta per eseguire tutte le verifiche sui commenti inseriti sui social ma anche sui messaggi contenuti nel cellulare. Sono questi gli ultimi retroscena sulla vicenda dell’aggressione al Centro Migranti dell’ex Casa Santa che risale si a qualche settimana fa ma che continua a tenere banco. La Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, su disposizione della Procura della Repubblica che sul caso ha aperto un’inchiesta, ha sequestrato il telefonino al giovane di Sulmona che avrebbe confermato di aver fatto l’irruzione al centro migranti assieme al senza tetto della Toscana che qualche giorno fa ha messo in scena la protesta salendo sull’acquedotto svevo a Sulmona. Gli investigatori vogliono quindi verificare se nel telefono di uno dei due denunciati si possono riscontrare elementi e indizi per ricostruire la vicenda e per capire fino in fondo le ragioni che hanno portato i due ad entrate nel centro di corso Ovidio e dar vita all’aggressione che è finita con l’accoltellamento. Ad avere la peggio è stato un giovane gambiano lievemente ferito. Al momento i capi d’imputazione che vengono contestati a S.D.L e N.S. sono lesioni aggravate e porto abusivo d’armi. Non sussiste per gli inquirenti la violazione di domicilio dal momento che il portone del centro migranti era aperto ma ciò non giustifica l’irruzione con tanto di pistola scacciacani e coltelli al seguito. Ci sarebbe poi un altro video, ancora non inserito negli atti ufficiali, che mostrerebbe un incontro fra uno dei due giovani aggressori e qualche migrante che sarebbe avvenuto qualche giorno dopo all’esterno di un supermercato. Ma non si sa ancora se è riconducibile all’aggressione della sera prima.
Andrea D’Aurelio
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