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PRATOLA PELIGNA. Potrebbe esserci la pista del mercato clandestino o una vera e propria truffa dietro il furto messo a segno la scorsa notte negli uffici comunali di Pratola Peligna. E’ questa l’ipotesi investigativa più probabile secondo gli inquirenti, i quali non escludono che i ladri erano ben informati. Nel corso dei rilievi effettuati dai militari del nucleo operativo e della stazione dei carabinieri non sono emersi evidenti segni di effrazione. Ciò vorrebbe dire che i malviventi potrebbero addirittura aver avuto una copia delle chiavi. Particolare che infittisce ancora di più il mistero. Il blitz risale alle 2.40, momento in cui risulta scollegato il server delle telecamere di videosorveglianza. stando ai primi accertamenti,  sono stati danneggiati l’ufficio dei vigili urbani, l’economato e quello dell’anagrafe da dove i ladri hanno prelevato anche i soldi versati per le carte di identità. Dai primi accertamenti sarebbero stati rubati 1080 mila euro in contanti. Dagli armadi dell’anagrafe sono spariti circa 50 carte d’identità ancora da compilare, destinate probabilmente al mercato clandestino. Valgono più dei contanti. Secondo gli inquirenti, potrebbe essere questo il vero obiettivo del blitz. Non mancherebbero all’appello altri documenti anche se la ricognizione sarà completata nella giornata di lunedì quando i dipendenti rientreranno negli uffici che sono stati devastati.” E’ probabile che i ladri si siano concessi anche uno “spuntino”. Sono stati infatti rubati anche un panettone, patatine e diversi snack dal distributore di bevande al piano terra. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Sulmona, guidata dal maggiore, Toni Di Giosia. I militari non potranno avvalersi delle immagini della videosorveglianza. La banda ha infatti distrutto il sistema di archiviazione, portando via il registratore. Nelle prossime ore saranno rafforzati i controlli nella cittadina che resta senza la sorveglianza. I carabinieri stanno ascoltando anche i residenti della zona con la speranza di poter trovare indizi utili per risalire agli autori. Al vaglio anche le telecamere dell’ufficio postale che non sono collegate con il server con la speranza di trovare indizi utili. Non è escluso infatti che qualcuno possa essersi introdotto la sera prima nella sede comunale.

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