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SULMONA – Cinque testi si sono presentati questa mattina davanti al collegio giudicante del Tribunale di Sulmona per il processo a carico del 40 enne di Sulmona, S.D.L., accusato di tentato omicidio con l’aggravante dell’odio razziale per il blitz all’ex Centro di accoglienza di corso Ovidio. Il procedimento penale si è aperto oggi ed ha visto tre uomini della Squadra Anticrimine del Commissariato, l’ex Direttrice del Centro e una ex dipendente sfilare davanti al Tribunale collegiale che ha ricostruito i fatti con dovizia di particolari. Era il 12 giugno 2018 quando  due uomini salirono al secondo piano dell’ex centro di accoglienza di corso Ovidio, dove erano ospitati 27 richiedenti asilo, minacciando gli stessi con una pistola scacciacani e un coltello di piccole dimensioni. I richiedenti asilo reagirono, sentendosi in pericolo e nel corso dei momenti concitati della discussione un ventitreenne proveniente dal Gambia, venne colpito con un coltello al fianco sinistro dal 47 enne toscano, poi condannato. Una scena che fu immortalata dagli stessi richiedenti asilo e che ha visto immortalato il 40 enne imputato che sarebbe ripassato da quelle parte anche nei giorni a venire e la sera dell’aggressione avrebbe minacciato ed etichettato ospiti e personale. Il sulmonese sta quindi affrontando il processo, assistito dall’avvocato Alberto Paolini, che già all’epoca dei fatti aveva ritenuto troppo gravosa l’accusa per il giovane di Sulmona che fu arrestato dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona e poi ristretto agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Nella prossima udienza del 22 settembre saranno sentiti altri sei testi.

Andrea D’Aurelio

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