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SULMONA – “Il colpo è stato solo deviato ma poteva uccidere e ledere gli organi vitali”. Lo ha confermato questa mattina davanti al Gup del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, il medico legale Ildo Polidoro che ha confermato l’ipotesi di tentato omicidio per N.S., senza tetto della toscana, che il 12 giugno dello scorso anno si rese protagonista del blitz all’ex Centro di accoglienza dell’ex Casa Santa dell’Annunziata assieme a S.D.L. Fu proprio il senza tetto toscano a sferrare la coltellata a un giovane gambiano che era ospite della struttura. L’accusa per entrambi è di tentato omicidio con l’aggravante razziale ma l’avvocato del foro di Sulmona Alberto Paolini, che difende S.D.L., chiese l’incidente probatorio ritenendo troppo pesate l’accusa per il suo assistito. Già in quella occasione il medico legale pur riconoscendo che “in relazione alla natura delle lesioni riscontrate non vi è stato pericolo di vita per la persona offesa né vi è stato indebolimento permanente di un organo o della sua funzione, il colpo inferto che ha determinato la lesione costale e quella cutanea abbia avuto finalità offensiva e non difensiva”. Oggi Polidoro ha confermato quanto già rilevato nell’incidente probatorio. L’accusa per tentato omicidio resta in piedi almeno per N.S. che sarà processato con rito abbreviato il prossimo 25 luglio davanti al Gup del Tribunale di Sulmona. Entrambi, il senza tetto e il sulmonese, furono arrestati ad agosto del 2018 dalla Squadra Anticrimine del Commissariato Ps, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario. Fu il primo arresto in Abruzzo per un’accusa di tentato omicidio con l’aggravante razziale.

Andrea D’Aurelio

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