
SULMONA. Scatta l’offensiva delle forze dell’ordine nei luoghi della movida. Nella notte tra sabato e domenica la stazione mobile dei carabinieri, che da settimane sta rafforzando i controlli sul territorio, si è posizionata tra vico dei Sardi e via dei Sangro, luogo balzato alle cronache nell’ultimo periodo per risse e violenza. I militari della compagnia di Sulmona, agli ordini del maggiore Toni Di Giosia, hanno identificato settanta persone, per lo più giovanissimi. Un’azione che non ha avuto carattere repressivo ma preventivo. I carabinieri infatti, con il “blitz” nel quartiere della movida, hanno voluto dare un segnale deterrente per ripristinare una cornice di sicurezza. Anche lo scorso sabato, quando otto giovanissimi sono venuti alle mani nella maxi rissa, l’intervento tempestivo della stazione mobile dei carabinieri ha evitato che la discussione degenerasse. La stazione mobile è un furgone dei carabinieri, dotato di uffici e postazioni, che è in grado di raccogliere segnalazioni e denunce sul posto, oltre a mitigare alcuni reati. L’attivazione risale al mese di agosto quando, su disposizione del prefetto Giancarlo Di Vincenzo, i carabinieri sono scesi in campo con il presidio di prossimità, alla luce della recrudescenza di fenomeni legati allo spaccio (sparatoria di via del Cavallaro) e alle risse. Fenomeni che coinvolgono in particolare i più giovani. Intanto vanno avanti le indagini dei militari sulla maxi rissa con accendino che risale alla notte del 5 ottobre. Otto persone, sei uomini e due donne dai 21 ai 30 anni, residenti tra Sulmona e Torre de Passeri, si erano azzuffate a colpi di calci, pugni e spintonamenti. Nel corso della rissa, che sarebbe scoppiata per futili motivi e in particolare per uno sguardo rivolto ad una ragazza, sarebbe stato utilizzato anche un accendino per bruciare il cappotto di un trentenne. I carabinieri hanno sentito i testimoni e acquisito le telecamere di videosorveglianza. Nei prossimi giorni tireranno le somme e procederanno a deferire i responsabili. Denunce che, per il momento, non sono ancora state formalizzate perché si stanno scandagliando le singole posizioni. Non è escluso che per qualcuno dei protagonisti arriverà la richiesta di daspo urbano al questore. Tra gli otto fermati e identificati, ci sarebbe infatti anche un 23enne che risulta indagato per lo stesso reato e in particolare per aver aggredito con un pugno il sindaco di Introdacqua, Cristian Colasante e aver prestato un giovane in piazza Capograssi. Il problema della sicurezza è uno dei temi toccati recentemente dal sindaco Luca Tirabassi che terrà a breve un incontro con le forze dell’ordine per studiare ulteriori strette per la movida.









