( foto repertorio) SULMONA – “Le mie condizioni di salute non mi permettono di spostarmi nemmeno di dieci metri. Da qui non mi muovo”. A parlare ai microfoni di Onda Tg è la donna residente in via Avezzano, nel fabbricato destinato alla demolizione e ricostruzione con gli incentivi fiscali del superbonus. La sulmonese, balzata alle cronache nei giorni scorsi, è l’unica che è rimasta nello stabile, bloccando di fatto l’iter procedurale, a differenza degli altri residenti che si sono mossi per tempo e stanno affrontando notevoli spese per i fitti. La donna è stata condannata dal Tribunale allo sgombero entro trenta giorni e al pagamento delle spese di lite. Ma contro l’ordinanza è stato fatto reclamo. Il Tribunale si pronuncerà il prossimo 17 marzo. “E’ vero che avevo dato inizialmente il mio assenso. Ma ho depositato un atto di revoca per le gravi condizioni di salute di cui sono affetta che si sono aggravate nell’ultimo periodo”- spiega la donna che ci tiene a dire la sua e non ci sta a passare come la “guastafeste” della situazione. “Inizialmente avevo trovato un appartamento in via Postiglione. Poi ho scoperto che era stato affittato ad altre persone. Ho chiesto aiuto ma nessuno si è mosso per tempo. Solo a settembre, dopo il delicato intervento che ho subito, mi hanno trovato un’abitazione a pochi metri da casa. In questo momento non sono in condizioni di spostarmi nemmeno di un centimetro proprio per le cure che sto seguendo. Per questo mi sono opposta all’ordinanza del giudice e lotterò fino alla fine”- rincara la donna. Non sono dello stesso avviso i residenti della palazzina che si sono prodigati nell’individuazione di un appartamento proprio di fronte al fabbricato, al primo piano, fornendo il supporto necessario per le operazioni di trasloco e non solo. L’avvocato dell’inquilina, Paola Fiorino, attende intanto le determinazioni del Tribunale e specifica che, oltre al sostegno verbale, garanzie di aiuti concreti non sono arrivate per la sua cliente né si è tenuto conto dell’aspetto etico-morale. “Bisognerà anche richiedere una perizia di parte sul fabbricato per determinare la pericolosità dello stesso”- aggiunge il legale. Quella redatta originariamente parla di un fabbricato di classe G, strutturalmente fragile, tanto da richiedere le agevolazioni del superbonus per la demolizione e ricostruzione. Ma tutto è ancora fermo in attesa dell’ulteriore determinazione del Tribunale. (a.d’.a)
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