
Bombolette spray al seguito avevano raggiunto il bivacco Pelino, rifugio del Cai sulla vetta del Monte Amaro a 2.793 metri di altezza, e lo avevano verniciato, riempendolo di disegni e figure. Ma la scena non era passata inosservata ad alcuni escursionisti, fra cui un consigliere comunale di Roccacasale, che avevano allertato i carabinieri forestali, i quali, sulla base delle descrizioni fornite, erano riusciti ad individuare i responsabili del gesto.
Il fatto risale al 25 agosto 2022. A finire nei guai, quattro giovani, tra i 22 e i 30 anni, tutti residenti a Torino. Fra loro, c’è anche una ragazza. I quattro sono stati mandati a processo davanti al giudice del Tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, per il resto di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Dalle indicazioni degli escursionisti, i carabinieri avevano subito capito che gli autori potevano essere quattro giovani visti, il giorno prima, durante uno dei servizi di controllo del territorio, scendere da un’automobile nei pressi del rifugio Pomilio ed incamminarsi verso il blockhaus. Quindi, si erano appostati vicino alla loro macchina e quando erano scesi a valle li avevano fermati per l’identificazione. I giovani non avevano neppure provato a giustificarsi. Ora rischiano, in caso di condanna, da uno a sei mesi di reclusione o una multa da 300 a 1.000 euro per imbrattamento di bene immobile.
Il bivacco Pelino, inaugurato il 18 luglio 1982 in occasione del 25esimo raduno interregionale e quinto raduno nazionale giovanile del Cai, nel corso degli anni ha subito diversi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria proprio a causa dei danni provocati dall’incuria di chi lo frequenta e degli atti vandalici. Nel settembre 2017 la struttura, che è sempre aperta e dispone di dieci posti letto, venne invasa da rifiuti di ogni genere.
Il bivacco Pelino, inaugurato il 18 luglio 1982 in occasione del 25esimo raduno interregionale e quinto raduno nazionale giovanile del Cai, nel corso degli anni ha subito diversi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria proprio a causa dei danni provocati dall’incuria di chi lo frequenta e degli atti vandalici. Nel settembre 2017 la struttura, che è sempre aperta e dispone di dieci posti letto, venne invasa da rifiuti di ogni genere. Proprio l’altro giorno sono partiti i lavori per permettere la realizzazione del nuovo Bivacco, finanziato dalla Regione Abruzzo- Fondo Unico Nazionale per il Turismo (FUNT) – e dal Parco Nazionale della Maiella – interventi finalizzati al ripristino delle infrastrutture verdi, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica -.









