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SULMONA – “Sulla riorganizzazione della macchina amministrativa la giunta ha partorito un topolino”. Ci va giù duro la consigliera comunale, Roberta Salvati, che bacchetta il sindaco e la maggioranza sul riassetto della macchina organizzativa di Palazzo San Francesco dopo la delibera unilaterale approvata dalla Giunta Comunale, senza l’accordo con i sindacati. “Una riorganizzazione che si rispetti” spiega la Salvati “ non può prescindere da interventi divisi in due distinti momenti: la macro, di competenza di Giunta ovvero il disegno con il quale una amministrazione organizza la struttura in base agli obiettivi che si prefigge di raggiungere e la micro, di competenza dirigenziale, ovvero l’applicazione degli istituti contrattuali incentivanti da mettere a bando in grado di snellire la macchina stessa, tra cui l’assegnazione delle posizioni organizzative (apo). Attività di ordinaria amministrazione inspiegabilmente ancora in discussione, e ripeto, dopo tre anni e mezzo di amministrazione”. La Salvati accusa il sindaco di immobilismo e ricorda come l’ex Assessore La Civita interruppe la sua collaborazione con il Sindaco proprio denunciando lo stallo amministrativo imposto sul tema. “Tre anni e mezzo per portare il dibattito cittadino su una semplice applicazione contrattuale, art. 14 del C.C.N.L.. tre anni e mezzo” tuona ancora la Salvati “per parlare di micro organizzazione di fatto auto dichiarando il fallimento dell’amministrazione sul tema della riorganizzazione della macchina comunale. A tutti i dipendenti, ancora presenti e a tutti quelli che hanno preferito andare via, chiedo di perdonare, perché davvero non sanno quello che fanno”. Fra “lezioni” e bordate la consigliera non le manda a dire. E dopo quello di Italia Viva, che ha chiesto alla Giunta di revocare in autotutela la delibera, anche la Salvati passa all’attacco.

Andrea D’Aurelio

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