
Assoluzione piena per l’ex amministratore unico del Cogesa, Vincenzo Margiotta e condanna confermata ad un anno di reclusione per M.T., il legale rappresentante della ditta incaricata. È questo l’esito del processo di secondo grado per il grave incidente sul lavoro che era avvenuto nell’impianto Tmb della società partecipata. I fatti risalgono al 31 ottobre 2018 quando un operaio di 42 anni era rimasto ferito cadendo dal tetto di un capannone dell’azienda che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti. La ditta era stata chiamata per risistemare il tetto dell’impianto Tmb del Cogesa, danneggiato dal vento, ma mentre si stava per scendere per la pausa pranzo, il giovane operaio era precipitato prima su un lucernario e poi sulla rete di protezione che sotto il suo peso si era rotta. Un volo di oltre nove metri che lo aveva costretto al ricovero d’urgenza nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. L’incidente gli aveva quindi causato lesioni gravissime che incidono ancora sul suo tenore di vita. Secondo l’accusa, fermo restando “la condotta abnorme del lavoratore, la piattaforma non era idonea allo svolgimento del lavoro commissionato”. L’amministrazione unico del Cogesa era finito sotto processo per non “aver sottoscritto personalmente il Duvri” mentre il rappresentante della ditta non “aveva approntato le misure di sicurezza volte a prevenire la caduta dall’alto”. Le accuse hanno retto solo per il titolare della ditta mentre, secondo i giudici di secondo grado, Margiotta (difeso dall’avvocato Andrea Liberatore) non aveva alcuna responsabilità dell’incidente sul lavoro. Da qui la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto. Per l’imprenditore (difeso dall’avvocato Guido Coalaiacovo) confermata la sentenza di primo grado, emessa il 20 giugno 2023 quando il Tribunale di Sulmona lo aveva condannato ad un anno di reclusione, pagamento spese processuali e risarcimento da liquidare in sede civile con provvisionale da 50 mila euro.