
Erano finiti sotto processo perché accusati di aver provocato, il primo in qualità di coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e il secondo perché legale rappresentante della ditta che stava eseguendo gli interventi, un incidente sul lavoro in cui rimase gravemente ferito un operaio. Così per A.P., 39enne di Pratola Peligna, e per V.D.E., 72 anni, di Montorio al Vomano, è arrivata la condanna a 500 euro di multa e al pagamento delle spese processuali. Condanna riformata dalla Corte d’Appello dell’Aquila rispetto alla sentenza del 2022 con la quale il Tribunale di Sulmona condannava entrambi alla pena di quattro mesi. L’incidente sul lavoro si verificò il 29 novembre 2018, nella frazione della Badia, sul tetto dell’asilo Isola Felice. Un operaio della ditta cadde riportando una frattura pluriframmentaria, giudicata guaribile in 40 giorni. Ai due imputati è stata contestata l’omessa verifica della congruità del piano operativo di sicurezza rispetto al piano sicurezza e coordinamento per la fase demolizione di strutture eseguite a mano e per la mancata individuazione delle misure di sicurezza per lavoratori e rischio caduta a vuoto. Fatti questi che determinavano, secondo la Procura, a seguito dello scivolamento del martello pneumatico utilizzato dal lavoratore per la demolizione, la perdita dell’equilibrio e la caduta dell’operaio sul tetto sottostante. Al datore di lavoro è stato contestato anche di non aver individuato le idonee misure preventive e protettive per le cadute dall’alto. Palla ora alla Cassazione per l’atto finale









