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SULMONA – Aveva approfittato dell’assenza del dipendente per portare via i contanti dall’agenzia di scommesse ma per quel furto alla fine è uscito assolto. Protagonista della vicenda è un 32 enne di Pescina, S.C., che ieri è dovuto comparire davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, per l’ipotesi di reato di furto aggravato. Il fatto risale al 28 settembre dello scorso anno. Stando al quadro accusatorio si è appreso che il giovane si era recato nell’agenzia di scommesse sportive “Strike” di via Cappuccini, a Sulmona, e si sarebbe impossessato al fine di trarne illecito profitto di 720 euro in contanti che sottraeva all’interno dell’agenzia durante una momentanea assenza del dipendente. I contanti erano custoditi in una piccola cassaforte. La Procura aveva contestato al giovane imputato anche l’aggravante del furto, ovvero il fatto che l’agenzia di scommesse è adibita anche al servizio bar e alla somministrazione di alimenti e bevande. Un quadro probatorio abbastanza solido che pure è caduto nel corso del processo. Per quel furto in effetti era contestata una aggravante che è stata ritenuta insussistente e quindi avendo l’agenzia fatto una denuncia e non una querela il castello accusatorio è crollato. Sostanzialmente per un cavillo giuridico il 32 enne, difeso dall’avvocato Alessandro Margiotta, se l’è cavata. Il giudice ha quindi pronunciato la sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Come a dire il fatto sussiste ma senza la querela non si può procedere. Incredibile ma vero anche se i lati direbbero dura lex sed lex.

Andrea D’Aurelio

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