
Negli ultimi mesi, Calascio è tornata al centro dell’attenzione. Il suo fascino antico, l’aria di montagna, la Rocca che sembra uscita da una fiaba, hanno attirato nuovi sguardi, nuove storie, ma anche qualche fraintendimento. Tra post sui social e notizie apparse online, si è diffusa la voce che chi si trasferisce in paese avrebbe diritto a contributi economici, bonus natalità e premi per aprire nuove attività. A chiarire tutto ci ha pensato direttamente il sindaco Paolo Baldi: nessun contributo individuale è stato attivato dal Comune di Calascio. Gli incentivi destinati ai nuovi residenti nei piccoli borghi montani, di cui si è parlato, sono iniziative della Regione Abruzzo, e non fanno parte di politiche locali. “Comprendiamo l’interesse che Calascio sta suscitando, ma al momento non esistono premi in denaro per chi decide di venire ad abitare qui”, ha spiegato Baldi. Il cuore dell’azione amministrativa non è basato su bonus o regali, ma su un progetto molto più ampio e strutturato: “Rocca Calascio – Luce d’Abruzzo”, finanziato attraverso il PNRR Borghi e selezionato dalla Regione. Un piano che guarda lontano, puntando a una rigenerazione culturale, sociale ed economica del paese. Qui si parla di valorizzazione del patrimonio, di turismo sostenibile, di nuove opportunità per chi già vive a Calascio e per chi, un giorno, potrebbe scegliere di farlo. Non si tratta quindi di attrarre nuove persone con incentivi economici, ma di costruire un futuro solido, bello e condiviso. Calascio vuole rinascere, sì, ma lo fa a modo suo: con pazienza, con visione, con le radici ben piantate nella sua storia.









