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SULMONA –  Situazione critica in medicina perché senza il concorso da primario verrebbero meno diverse unità tra cui il centro di reumatologia che Sulmona guarda con ambizione. In affanno anche la pediatria con la carenza conclamata di dirigenti medici. Per non parlare del pronto soccorso che torna ai turni con un solo medico in servizio. A scattare la fotografia del nosocomio sulmonese sono stati i rappresentati dei rispettivi reparti che hanno incontrato, l’altro giorno, il sindaco della città di Sulmona, Gianfranco Di Piero. Un summit interlocutorio per ritessere le fila del discorso. L’elenco delle criticità comprende le diverse unità operative da tempo in sofferenza per il personale carente. Il filo rosso che lega tutte le istanze ospedaliere riguarda lo stallo dei concorsi. Al momento si registra uno stato avanzato solo per la chirurgia con la nomina dell’apposita commissione e la prova orale. In lista di attesa ci sono ortopedia, medicina e lungodegenza ( che esiste solo sulla carta) e ostetrica e ginecologia. Per la dialisi la carenza è essenzialmente infermieristica mentre la diabetologia è stato di fatto “sacrificata” alla medicina di Castel Di Sangro. Scende il silenzio sul Centro Trasfusionale che continua ad operare con un solo medico in questa quarta ondata. Un quadro desolante che porta ad inevitabili disagi per l’erogazione dei servizi. Come denunciato dal Tribunale per i diritti del malato risulta bloccato il calendario per le prenotazioni di reumatologia e neurologia. Nessun servizio a domicilio per il controllo del pacemaker. File interminabili al Cup con gli utenti al freddo. Non vanno meglio le cose sul territorio con un sistema in affanno tra tamponi e vaccini e una carenza del medico di medicina generale in Valle del Sagittario. Insomma dopo gli incontri si spera che si passerà alla ricostituzione del famoso tavolo sulla sanità per ricentrare la battaglia volta alla tutela dei servizi, al di là delle diciture e delle classificazioni, pure importanti. A tal proposito si attende ancora l’ok dal governo per l’ospedale di primo livello. Di questo passo, quando e se arriverà, si rischia di conservare la famigerata scatola vuota, ovvero un super ospedale antisismico e innovativo con una pianta organica sempre più precaria e provata. (a.d’.a)

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