
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, ha archiviato il caso della “cannabis non testata”, scagionando dalle accuse Alessio Colecchi e Miriam Gasbarro, i due giovani (difesi dall’avvocato Gaetana Di Ianni) Castel di Sangro fermati ed arrestati lo scorso 9 agosto dai carabinieri per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due erano stati arrestati dai militari che nella loro abitazione avevano rinvenuto quattro piante di cannabis e un chilo e mezzo della stessa sostanza in fase di essiccazione, prima di finire ai domiciliari. Fino all’udienza di convalida quando il gip del tribunale di Sulmona li aveva rimessi in libertà per la “mancata sottoposizione di parte delle sostanza al narcotest e per l’assenza di documentazione fotografica” indici, secondo il magistrato, della “non configurabilità dell’attività di spaccio”. Tesi che era stata condivisa dal Tribunale per il Riesame dell’Aquila che, lo scorso 21 settembre, aveva respinto il ricorso in fase cautelare presentato dalla procura sulmonese. Al termine delle indagini, il sostituto procuratore della repubblica, Edoardo Mariotti, ha chiesto l’archiviazione al gip, in quanto non sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati. Richiesta accolta dal giudice Giamminonni