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L’Abruzzo da lunedì sarà in zona arancione per effetto dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, all’esito del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero. Da diversi giorni tutti i parametri – tasso di occupazione dei posti letto e incidenza dei contagi – erano oltre le soglie limite. Ma proprio nel giorno in cui viene sancito il passaggio in zona arancione, l’indicatore relativo alle rianimazioni torna al di sotto di quei valori. Alla luce dell’aggiornamento odierno, infatti, il tasso di occupazione dei posti letto scende al 19% (-3%) per le terapie intensive e al 30% (-2%) per l’area non critica, a fronte di soglie da zona arancione rispettivamente del 20 e del 30%. L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti, da oltre un mese superiore alla soglia limite di 150, è a 2.002. L’Abruzzo è attualmente in zona gialla, area di rischio in cui si trova dallo scorso 10 gennaio. Gli ultimi dati, comunque, continuano a confermare la frenata della corsa del virus, anche se i numeri sono stabili su valori altissimi. Il totale dei contagi accertati in una settimana è pari a 25.644, con una variazione del -10% rispetto ai sette giorni precedenti. I nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore sono 3.748. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari (8.184) e test antigenici (22.458), è pari a 12,23%. Dodici i decessi recenti, che fanno salire il bilancio delle vittime a 2.738. Gli attualmente positivi sono 84.877 (+3.418): 396 pazienti (-22 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica e 35 (-5) sono in terapia intensiva, mentre gli altri 84.536 (+3.535) sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 96.981 (+221). Il totale dei casi accertati dall’inizio dell’emergenza ad oggi sale a 184.596. Intanto aumentano le criticità sul fronte scuole: sono quasi mille, in costante e rapido aumento, le classi scolastiche attualmente in quarantena, con le Asl in affanno sul tracciamento e sull’esecuzione dei tamponi. Dal primo gennaio ad oggi, d’altronde, tra gli under 19 sono stati accertati 17.948 nuovi casi, di cui 1.085 nelle ultime 24 ore. In altre parole, secondo le stime, l’8,4% dei bambini e ragazzi abruzzesi al di sotto dei 19 anni ha contratto il Covid-19 nelle ultime tre settimane. In particolare, la situazione più delicata è quella registrata a Pescara e provincia: sono oltre 400 le classi in quarantena. Solo due giorni fa erano meno della metà. Seguono la provincia dell’Aquila, con oltre 200 classi in quarantena, e quella di Teramo, con 213 classi. Poi c’è la provincia di Chieti, con 90 classi. A Chieti Città il sindaco ha disposto la sospensione dell’attività didattica di tutte le scuole di ogni ordine e grado per domani e lunedì per “far respirare il sistema e riallineare i tracciamenti”.

LE REGOLE

In zona arancione  le consumazioni al banco e al tavolo all’aperto e al chiuso in bar e ristoranti sono permesse solo a chi è in possesso del Green pass rafforzato. Vietate dunque per chi non ha il Green pass e per chi ha solo quello base. Anche l’accesso agli impianti di risalita nei comprensori sciistici è vietato a chi non ha Green pass e anche a chi il certificato verde ma in versione base. Dal 20 gennaio l’accesso agli esercizi che offrono servizi alla persona è consentito con Green pass base e con Green pass rafforzato. Esclusi invece i cittadini senza certificato verde. Nei giorni festivi e prefestivi l’accesso ai negozi aperti nei centri commerciali è consentito solo con green pass rafforzato. Sono esclusi alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi. In banche e uffici postali l’ingresso è sempre consentito a tutti, anche a chi non ha il Green pass. Sempre consentito l’accesso nei tribunali delle parti del processo e dei testimoni. Occorre invece quello base per difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia. Per fare attività fisica in palestre e piscine occorre sempre il Green pass rafforzato, quindi bisogna essere vaccinati o guariti. Chi non ha Green pass può uscire dal proprio comune di residenza solo per motivi di lavoro, salute, servizi non disponibili dove si vive. Consentiti invece gli spostamenti all’interno del proprio comune.

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