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SULMONA – Sul bus non c’è posto e lei resta a piedi al termine delle lezioni. La disavventura è capitata l’altro giorno a una ragazzina di 13 anni, alunna dell’istituto Itcg delocalizzato a Pratola Peligna, da sei anni a questa parte. La ragazzina sconvolta ha fatto partire il giro di telefonate per rincasare con tutte le conseguenze del caso e i disagi legati a un disservizio che è quasi all’ordine del giorno spiegano gli addetti ai lavori. Si susseguono infatti le segnalazioni delle famiglie che lamentano il perdurare del caos trasporto scolastico in tempo di pandemia con i protocolli stringenti che impongono il rispetto di misure e distanze sui bus, dalla capienza alle norme anti contagio, con una complessa riorganizzazione del sistema che si scontrerebbe con alcune criticità. Dalle segnalazioni sembrerebbe che gli studenti per rientrare a casa dopo le lezioni impieghino circa due ore, tra attese e coincidenze, con ovvie ripercussioni sulla quotidianità. “Gli autobus sono pieni, i ragazzi pendolari da Pratola, escono alle 12 e 40 e sono a casa alle 14,30. Quasi due ore a vagare in giro per aspettare le coincidenze”- sbottano i genitori che chiedono soluzioni urgenti per ovviare alla problematica che perdura. Una situazione complicata che investe non solo il De Nino-Morandi ma anche in generale il trasporto tra Pratola e Sulmona. “La soluzione è quella di predisporre almeno un bus in più. Mi attiverò tant’è che stiamo lavorando in tal senso”- dichiara il consigliere provinciale, Andrea Ramunno. Il rispetto delle misure anti contagio è fondamentale in una fase come questa. Ma i disagi però devono pure essere risolti a beneficio della serenità e sicurezza di studenti e famiglie.

Andrea D’Aurelio

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