

AVEZZANO – Si è svolta questa mattina, presso la Prefettura dell’Aquila, una riunione istituzionale dedicata alla sicurezza del territorio marsicano, con un focus specifico sul fenomeno del caporalato in agricoltura. L’incontro, presieduto dal Prefetto Giancarlo Di Vincenzo, ha visto la partecipazione del Sostituto Commissario Gaetano Del Treste (Commissariato di PS di Avezzano), del Maggiore Luigi Strianese (Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Avezzano) e del Capitano Francesco Mattiace (Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano). Nel corso della riunione sono stati affrontati vari aspetti legati alla sicurezza dell’intera area marsicana, ma l’attenzione si è concentrata in particolare sul tema del caporalato, una pratica illegale che coinvolge lo sfruttamento della manodopera, soprattutto nel settore agricolo. Un fenomeno che, con l’avvicinarsi della stagione estiva, rischia di intensificarsi a causa dell’aumento delle attività nei campi e del conseguente bisogno di lavoratori stagionali. L’incontro ha confermato la volontà comune di rafforzare il coordinamento tra le forze dell’ordine e i soggetti istituzionalmente competenti, per prevenire e contrastare situazioni di sfruttamento e lavoro irregolare. È stato sottolineato quanto sia importante monitorare il reclutamento della manodopera agricola, spesso costituita da lavoratori stranieri in condizioni di particolare vulnerabilità, e agire con tempestività in caso di violazioni. Il Prefetto Di Vincenzo ha evidenziato come il contrasto al caporalato non sia solo una questione di ordine pubblico, ma anche di tutela della dignità dei lavoratori e della legalità economica. Al termine dell’incontro, si è deciso di mantenere alta l’attenzione sul tema, promuovendo momenti periodici di confronto e aggiornamento tra le forze dell’ordine e gli altri attori coinvolti, al fine di condividere informazioni e definire strategie operative più efficaci. L’obiettivo è costruire una rete di vigilanza attiva, capace di intervenire prima che situazioni di sfruttamento possano radicarsi nel territorio, e di garantire che lo sviluppo economico dell’agricoltura locale avvenga nel rispetto della legge e dei diritti fondamentali dei lavoratori.