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Nei giorni scorsi, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di L’Aquila hanno effettuato un intervento in un parco cittadino dove era stato trovato un cucciolo di volpe in evidente difficoltà. Grazie alla collaborazione di alcuni cittadini che hanno chiamato il numero di pubblica utilità 1515 presso la Centrale Operativa 112 del Comando Provinciale Carabinieri di L’Aquila, l’animale è stato tratto in salvo con la collaborazione del Servizio Veterinario della ASL di L’Aquila.

Episodi simili impegnano quotidianamente il comparto Forestale dell’Arma dei Carabinieri a cui è attribuito, tra altri, il compito della tutela della fauna selvatica, della prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità nei confronti degli animali.

Massima attenzione è posta dai militari al fenomeno degli avvelenamenti di animali selvatici e domestici: servizi mirati sul territorio, utilizzo di strumenti tecnici e attività preventive dei Nuclei Cinofili Antiveleno hanno portato alla bonifica di vaste aree da esche e bocconi avvelenati, nonché a numerose comunicazioni all’Autorità Giudiziaria di violazioni a quanto previsto dal Codice Penale all’art. 544 bis -uccisione di animali (punita con la reclusione da quattro a due anni), e all’art. 544 ter -maltrattamento di animali (punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da 5000 a 30000 euro).

Nell’anno appena trascorso, inoltre, i Carabinieri Forestali del Gruppo di L’Aquila sono stati impegnati in numerosi servizi caccia e pesca, hanno effettuato il controllo di 882 persone, hanno comminato 65 sanzioni amministrative – per un importo complessivo di circa 5500,00 euro -, una persona è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria ed è stato eseguito il sequestro di un’arma.

La fauna selvatica omeoterma è tutelata non solo da leggi nazionali e regionali ma anche da direttive e regolamenti europei, che sottolineano l’ampia valenza del patrimonio naturalistico anche oltre i confini di ciascuna nazione. Infatti, gli animali selvatici rivestono un ruolo ecologico all’interno degli ecosistemi naturali e nel contesto agrosilvopastorale che non può essere depauperato. Per questo le norme disciplinano le modalità di prelievo delle varie specie, vietando mezzi di cattura non selettivi (es. reti, trappole, etc) e mezzi di richiamo elettroacustici.

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