
Otto telefoni cellulari e quindici schede telefoniche. È quanto trovato dagli agenti penitenziari, nell’arco dell’ultima settimana, all’interno dell’istituto di pena sulmonese. Si tratta dei controlli periodici che i baschi blu stanno intensificando per tenere sotto controllo il fenomeno dello “spaccio” dei cellulari in carcere che continua a crescere a macchia d’olio. I device erano occultati all’interno di materassi, armadi e lavabi, all’interno delle camere detentitive oltre alle schede che servivano per mettersi in contatto con l’esterno, più o meno due per ogni dispositivo trovato. Tutto il materiale è stato sequestrato su disposizione della procura della repubblica di Sulmona che ha aperto l’ennesimo fascicolo e ha iscritto otto detenuti sul registro degli indagati. Da gennaio ad oggi sale a 28 il numero dei device trovati dietro le sbarre. Nulla in confronto ai 110 scovati lo scorso anno, di cui 40 nella maxi retata del dicembre 2024. Un fenomeno che procura e Ministero intendono debellare con la schermatura dell’intera struttura penitenziaria. Operazione che avverrà entro la fine dell’anno. Lo “spaccio” di dispositivi in carcere potrebbe essere avvenuto tramite droni se si considera che ad aprile 2024 due napoletani erano stati fermati dai carabinieri mentre erano intenti ad introdurre cellulari all’interno del penitenziario