
SULMONA. Stop alle telefonate nel carcere di massima sicurezza di Sulmona. L’istituto di pena è il primo in Italia a “deviare” i telefoni. La schermatura dell’intera struttura penitenziaria avverrà entro la fine dell’anno tramite uno jammer (ovvero un disturbatore di frequenze) potente in grado di interrompere qualsiasi segnale di comunicazione etere su tutto il perimetro della Casa di reclusione. L’operazione permetterà di schermare il carcere impedendo qualsiasi comunicazione con il telefono in entrata e in uscita, nonché bloccare la gestione dei droni che sorvolano la struttura carceraria. Il sospetto infatti è che lo “spaccio” dei telefoni cellulari in carcere sia avvenuto finora tramite i droni, se si pensa che ad aprile 2024 i carabinieri della compagnia di Sulmona avevano colto sul fatto due napoletani di 25 e 60 anni.I l provvedimento, però, avrebbe anche un rovescio della medaglia, motivo per il quale si sta ragionando ancora sull’opportunità di attuarlo: la schermatura dello spazio aereo, infatti, impedirebbe anche le comunicazioni interne degli addetti ai lavori. Per intendersi wi-fi e telefoni sarebbero fuori uso anche per la direzione e gli agenti, con evidenti problemi infrastrutturali nei collegamenti ad internet per compiere gli atti d’ufficio. La schermatura va quindi studiata nel dettaglio. Il carcere di Sulmona, in realtà, è stato già oggetto di prima sperimentazione che risale al 2022, dopo i primi rinvenimenti. Sul tetto del carcere era stata infatti posizionata la strumentazione per deviare i droni. Il via libera alla schermatura era arrivato nelle scorse settimane dopo che il Ministero aveva guardato il report degli agenti penitenziari. Lo scorso anno sono stati 110 i telefoni trovati dietro le sbarre di cui 40 solo lo scorso 18 dicembre con una maxi retata. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati intercettati altri 30 dispositivi. L’ultimo ritrovamento risale alla scorsa settimana quando i baschi blu avevano trovato otto telefoni cellulari nascosti nelle camere detentive e 15 schede telefoniche che servivano per mettersi in contatto con l’esterno.