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Inserire il ristoro anche per Comuni e Province per non tagliare servizi essenziali ai cittadini e per non creare dissesti di bilancio. Questa la richiesta congiunta da parte dei direttivi di Anci e Upi Abruzzo in merito ai rincari delle spese energetiche nei bilanci dei comuni e delle province. “Anche nella nostra regione – spiegano in una nota Gianguido D’Alberto e Angelo Caruso, rispettivamente presidenti di Anci Abruzzo e Upi Abruzzo – la situazione è drammatica con previsioni di spesa che raddoppiano del 100% la spesa storica. I ristori previsti finora dal governo, 800 milioni di cui 510 ancora da erogare, coprono a malapena il 30% del fabbisogno aggiuntivo. La stima di Anci Nazionale è che da qui a fine anno ci sarà bisogno di trovare almeno un altro miliardo per i nostri enti”. Una condizione difficile. “Siamo di fronte ad un drammatico dilemma – scrivono – in quanto o si usano le risorse ordinarie per far fronte al caro energia e si tagliano i servizi per scuole, opere pubbliche, assistenza sociale, attività culturali o, poiché per i Comuni e le Province non è prevista la possibilità di chiudere i bilanci in deficit, si determina il dissesto finanziario”. “La nostra richiesta – si legge ancora nella nota – è di insistere sul completo ristoro con nuovi stanziamenti per gli aumenti delle bollette e di avere tempi certi degli stessi visti gli adempimenti di bilancio, assestamento e bilancio preventivo”. “Chiediamo – concludono – che sia prevista nei primi provvedimenti la proroga delle scadenze di bilancio in maniera da consentire di programmare senza l’assillo di adempimenti a cui non potere dare seguito”.

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