
SULMONA. Non gli riconoscono gli anni di permanenza in servizio ed è costretto a vivere con una pensione più bassa. Un caso di presunta malagiustizia e cattiva amministrazione sta emergendo a seguito della denuncia presentata dal professor Alfredo Antonio Frattolillo, 73 anni, ex docente sulmonese, alla guardia di finanza di Sulmona. I fatti risalgono al 2018 ma solo nel 2025, dopo una lunga battaglia legale, il docente è riuscito a ottenere un primo riconoscimento dei propri diritti. Ora chiede che vengano accertate responsabilità penali e amministrative. Nel mese di novembre del 2018, il professor Frattolillo presenta regolare domanda di permanenza in servizio nel liceo scientifico “Patini” di Castel di Sangro. La richiesta era stata protocollata con due giorni di ritardo rispetto alla scadenza ufficiale. Secondo l’ex docente, la data sulla domanda sarebbe stata modificata a penna, senza firma, timbro o annotazione formale. Frattolillo, nel frattempo, aveva presentato anche una domanda di riscatto del titolo di studio all’INPS. Tuttavia, nel gennaio 2020, la richiesta viene rigettata senza motivazione formale, portando all’esclusione del professore dalle graduatorie scolastiche e al mancato riconoscimento di contributi pensionistici rilevanti. Nel 2025, dopo sei anni di vertenze legali, il giudice del lavoro, Alessandra De Marco, accoglie la richiesta di riscatto del docente, confermando la legittimità delle sue rivendicazioni. Ma il danno era ormai fatto: Frattolillo era stato escluso dal servizio e dalla pensione, senza mai ottenere risposta dalle autorità competenti. A peggiorare il quadro, secondo quanto emerge nella denuncia, il Ministero dell’Istruzione (MIUR) “avrebbe prodotto un foglio matricolare incompleto, omettendo ben 14 anni di servizio (dal 1976 al 1990)”. “Dopo anni di sacrificio e duro di lavoro, mi ritrovo a vivere con una pensione più bassa di 400 euro”- lamenta l’ex docente che è andato anche in Procura, presentando una denuncia per falsità ideologica.









