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SULMONA – “Se il progetto avesse sviluppato un seguito, non ci sarebbe stato motivo, per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di avocare a sé il dipartimento istituito ad hoc”. E’ forte e chiara la risposta che arriva dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle Gabriella Di Girolamo sullo smantellamento del Dipartimento di Casa Italia che, secondo il governo pentaleghista, non avrebbe prodotto nulla o comunque nessun risultato concreto. La senatrice pentastellata è stata chiamata in causa dai consiglieri comunali Fabio Pingue e Maurizio Balassone proprio sulla cancellazione del Dipartimento con un invito a rendere conto della scelta compiuta dall’esecutivo nazionale in Consiglio Comunale. La Di Girolamo ha preso contatti per un incontro a stretto giro con il vice sindaco e assessore comunale Nicola Angelucci ma non le manda a dire riguardo Casa Italia. “ Un progetto faraonico se si considera la mole degli interventi necessari da porre in essere in Italia per limitare danni e perdite di vite umane. Dagli esiti della mappatura effettuata sul territorio italiano, risulta infatti necessaria, per gli adeguamenti sismici, una cifra che potrebbe raggiungere gli 850 miliardi di euro. Ricordo a coloro che mi hanno interpellata sulla questione, che nelle casse del comune di Sulmona sono fermi da anni circa diciotto milioni di euro destinati a rendere sicuri quei luoghi identificati come strategici in caso di emergenza, quali le scuole cittadine. Inoltre invito sempre loro e la Giunta di Sulmona a rivolgersi ai Parlamentari del Pd Pezzopane, D’Alessandro, Delrio e D’Alfonso per chiedere loro qual è stato il lavoro fatto in questi due anni per sollecitare gli organi preposti e far partire il programma Casa Italia”. Di Girolamo spiega che “questo governo conosce le priorità e soprattutto l’equità secondo cui distribuire le risorse. Se a Sulmona, oltre ai convegni svolti in pompa magna per annunciare soluzioni sulla sicurezza sismica, sono state stanziate risorse, volte a garantire la sicurezza dei cittadini, esse non verranno toccate”. Sul punto intanto gli onorevoli del Pd Stefania Pezzopane e Camillo D’Alessandro hanno depositato un’interrogazione al premier Conte. “Invece di costruire, migliorare, potenziare, rifinanziare, sopprimono una delle scelte più lungimiranti della scorsa legislatura, finalizzata a dare finalmente al paese un programma permanente di prevenzione sismica, non più soltanto giocato sulla risposta alle emergenze. Ora che fine fa la scelta strategica fatta per Sulmona, scelta tra le 10 città d’Italia ad ospitare le strutture del Dipartimento? Lo vogliamo sapere e subito”- tuonano i due parlamentari. Il Presidente della Regione-Senatore, nella sua doppia vesta che conserverà ancora per poco, annuncia di scrivere a Palazzo Chigi mentre il consigliere regionale Andrea Gerosolimo fa notare che “cancellare il Dipartimento non significa cancellare il progetto. Mi auguro, pertanto, che il Governo vada avanti speditamente sulla sua realizzazione perché la Valle Peligna è uno dei territori a maggior rischio sismico e Sulmona ha un patrimonio architettonico tra i più importanti del nostro paese”. Ma anche su Casa Italia non sono mancati detrattori, compreso il governo che ora però presenta il conto: ha prodotto poco o nulla.

Andrea D’Aurelio

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