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SULMONA – Sbic rilancia la proposta della casa parto intraospedaliera. Un progetto partorito da diversi anni ma mai attuato. Sarà l’ex consigliere del movimento, Alessandro Lucci, a presentare nel dettaglio la proposta nel corso di un incontro che si svolgerà venerdì prossimo 24 marzo alle 17,30 presso la Comunità Montana. Al termine dei lavori verrà formulato un Ordine del Giorno che il consigliere comunale di SBiC, Maurizio Balassone, presenterà nella seduta del prossimo Consiglio Comunale di Sulmona. “La casa parto intraospedaliera è una struttura ad hoc in tutto e per tutto identica ad una comune abitazione, un ambiente ricavato all’interno dell’ospedale che riproduce quello casalingo in cui l’evento nascita è gestito da un gruppo di ostetriche e dove medici ed infermieri intervengono solo in caso di necessità fisiologiche. Principio ispiratore di una casa parto è la necessità di garantire lo sviluppo del rapporto neonato-famiglia, senza sottoporre a regole e ad orari rigidi la relazione familiare – spiega il movimento civico – la partecipazione attiva alla nascita del piccolo da parte di tutta la famiglia, padri, fratelli, parenti, amici, insieme a ostetriche esterne all’ospedale, è uno degli aspetti essenziali della casa parto, che, negli ultimi tempi, sta riscuotendo un consenso crescente. Sulmona con il suo punto nascita è pronta ad offrire un servizio come questo? Potrebbe essere un investimento plausibile per il nostro territorio? Contribuirebbe questo progetto a scongiurare la chiusura del PN di Sulmona?”. Nell’incontro interverranno Maria Recanati, medico e direttore Unità ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Sulmona, Berta Gambina, ostetrica ospedaliera e Federica Sisani, ostetrica libera professionista. Coordinerà l’incontro Alessandro Lucci.

Andrea D’Aurelio

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