
Ad Avezzano c’è chi vive con secchi sotto le infiltrazioni d’acqua, citofoni rotti da mesi, ascensori spesso fermi per guasti che sembrano non finire mai. Le palazzine popolari, simbolo di un diritto alla casa per tutti, in molti quartieri sono diventate un labirinto di disagi. E mentre i residenti cercano risposte, scoppia la polemica tra chi denuncia e chi è chiamato a intervenire. A riaccendere i riflettori è stato Giovanni Stinelli, membro della Commissione per l’assegnazione degli alloggi popolari, che lancia un appello chiaro e diretto: «L’ATER dell’Aquila deve tornare a farsi vedere sul territorio. Non basta inaugurare qualche ristrutturazione a Pucetta, serve manutenzione vera, capillare, continua». Secondo Stinelli, la situazione è ormai critica in molti palazzi: «Riceviamo segnalazioni quotidiane da famiglie che convivono con muri coperti di muffa, scale buie, impianti non funzionanti. Spesso nessuno risponde. È ora che il Presidente ATER venga di persona a verificare: via Pietro Nenni, via Togliatti, via Manara sono solo alcuni esempi. La passerella di rito non basta: servono soluzioni concrete e risposte per chi vive queste case».
Ma dall’altra parte, l’ATER, con il suo nuovo Presidente insediato da appena sei mesi, non resta in silenzio. La replica non nega le difficoltà, ma punta a ristabilire la cornice reale di un problema annoso. «Accolgo con favore l’attenzione mostrata dal delegato Stinelli – spiega l’ATER – e invito a una collaborazione fattiva e costruttiva. Se ci sono segnalazioni, ci auguriamo che vengano trasmesse attraverso i canali ufficiali, per garantire risposte rapide e interventi mirati». Nella risposta, però, non manca un passaggio polemico: «Fa riflettere che questa consapevolezza emerga solo ora, quando Stinelli ricopre l’incarico di delegato comunale dal 2023. Gli ultimi alloggi ATER realizzati in città risalgono a più di vent’anni fa: un vuoto ereditato che non possiamo colmare in pochi mesi». L’ATER rivendica un lavoro già avviato per cambiare rotta: «In questi primi sei mesi abbiamo impostato un piano di interventi sul patrimonio esistente e potenziato i servizi di manutenzione, consapevoli che la situazione è delicata e non si risolve in un giorno. Ma abbiamo bisogno di fiducia e di tempo». Non solo manutenzione: l’ente guarda anche al futuro, e chiama in causa Regione e Comuni per un coordinamento più forte. «Il nuovo Consiglio di Amministrazione sta lavorando a una riorganizzazione strutturale. Stiamo dialogando con l’assessore regionale per rendere più efficaci gli interventi ad Avezzano. Inoltre, grazie alla riforma della Legge Regionale 96 del 1996 – attesa da anni – sarà possibile garantire più fondi, rinnovare le Commissioni Alloggi e investire davvero sul recupero di strutture che troppo a lungo sono state dimenticate». In questa partita complessa, la distanza tra denuncia e risposta è ancora ampia.