
Si alza nuovamente la voce del Comitato dei cittadini contro la centrale di compressione Snam a Case Pente. Giovedì 17 aprile, alle ore 11:30, attivisti e attiviste metteranno in atto un’azione di disobbedienza civile nonviolenta davanti al cantiere della multinazionale, accusata da tempo di violazioni e devastazione ambientale.
A spiegare le ragioni della protesta è Mario Pizzola, portavoce del comitato e noto ambientalista:
«La nostra — sottolinea Pizzola — non è una provocazione, ma un atto di civiltà. Di fronte alle illegalità commesse da Snam nel cantiere di Case Pente, abbiamo deciso di mettere in campo quella che, più che disobbedienza, dovrebbe essere considerata una vera e propria “obbedienza civile”. Siamo noi, cittadini e cittadine, che stiamo difendendo la legge, mentre chi dovrebbe farlo — a partire dalle istituzioni — sembra girarsi dall’altra parte.» Gli attivisti annunciano che la manifestazione si svolgerà in maniera pacifica: posizionandosi davanti all’ingresso del cantiere per bloccare il transito dei mezzi e richiamare l’attenzione sul rispetto delle regole. Un gesto simbolico ma deciso, che mette in discussione anche l’assenza di controlli sul rispetto delle norme da parte di un colosso energetico.