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PRATOLA PELIGNA – Si rimette mano al testo dolente della centrale idroelettrica del Consorzio di Bonifica. La burocrazia sta frenando la messa in funzione di un impianto, costruito nei primi anni novanta, nel territorio a confine dei comuni di Raiano e Corfinio, che non è mai stato attivato a causa di irrisolti problemi burocratici pur avendo tutti i requisiti richiesti dalla legge. L’argomento è stato al centro di un vertice in Regione promosso dal presidente della commissione agricoltura Lorenzo Berardinetti per dare nuovo impulso all’iter autorizzativo. “Sono stato più volte sollecitato su questa vicenda da ultimo dai dirigenti della Cia L’Aquila-Teramo ed ho raccolto l’invito ad occuparmene certo che l’avvio della centrale possa rappresentare una concreta opportunità per il consorzio di bonifica e di conseguenza per gli agricoltori”- ha fatto sapere Berardinetti senza entrare nel merito, per il momento, degli aspetti tecnici che hanno impedito il rilascio delle necessarie autorizzazioni. Ma il caso è stato preso a cuore dal Presidente del Consorzio di Bonifica “Abruzzo Interno” Ernesto Zuffada, consapevole che lo sblocco della centrale darebbe linfa vitale all’ente. “Abbiamo ripreso le fila e stiamo cercando di smontare punto per punto tutte quelle sottolineature che erano state presentate dal Presidente del Parco e ci stiamo quasi riuscendo”- interviene Zuffada. Gli introiti stimati, pari a 500.000 euro annui, consentirebbero al consorzio di poter effettuare importanti interventi di manutenzione e miglioramento sulla rete irrigua, nonché opere infrastrutturali a servizio degli agricoltori della Valle Peligna, dell’Aquilano e del Tirino.

Andrea D’Aurelio

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