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SCANNO – Conclusi a Scanno i tre giorni di esercitazione di ‘Vardirex 2020’ (Various Disaster Relief Management Exercise) con la simulazione di situazioni di emergenza complessa conseguenti a scosse sismiche, condizioni meteo avverse, alluvioni, smottamenti e frane che hanno richiesto l’intervento immediato dei soccorritori dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dei volontari dell’Associazione nazionale Alpini (Ana), sanità e Volontari del 4° Raggruppamento. Il tutto coordinato con Dipartimento Protezione Civile, Protezione Civile regionale, prefetture e Comuni; le università abruzzesi, nelle fasi preparatorie dell’esercitazione, hanno contribuito con studi specifici alla conoscenza morfologica dell’area di esercitazione. “Le Forze Armate, in questa circostanza con le Truppe Alpine dell’Esercito e le strutture operative dell’Aeronautica e della Marina – ha detto il comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto – sono pienamente coinvolte in programmi e sperimentazioni che hanno come obiettivo il raggiungimento di una maggiore capacità di intervento in sinergia con le altre organizzazioni che si occupano di previsioni e soccorso”. Quest’anno la “Vardirex”, esercitazione interforze e interagenzia alla terza edizione, svoltasi nel rispetto delle normative per limitare la diffusione del contagio da coronavirus, mirava a testare la risposta sul campo da parte del Dipartimento di Protezione Civile, delle Forze Armate e degli enti locali in caso di allertamento per pubbliche calamità. L’Esercito ha schierato mezzi e materiali tecnici provenienti principalmente dalle Truppe Alpine e circa 150 specialisti. In particolare, gli uomini del battaglione multifunzionale “Vicenza” del 9° reggimento Alpini dell’Aquila hanno lavorato al ripristino di strutture essenziali e alla tutela di strutture e animali nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, recuperando un mammifero in pericolo. Inoltre, grazie alla collaborazione fra Sanità Alpina Ana e società Telespazio, a Scanno è stato schierato un posto medico avanzato con possibilità di trattare pazienti con l’ausilio della telemedicina. Sempre a Scanno, mezzi speciali si sono esercitati nel lago per consentire, nel rispetto delle norme ambientali, il recupero di personale rimasto isolato. La sinergia fra operatori radio dell’Ana e i trasmettitori alpini ha garantito a tutti i partecipanti la possibilità di comunicare anche in condizioni estreme, causa la compartimentazione del territorio montano. Nel polo logistico della Croce Rossa Italiana di Avezzano l’Associazione Nazionale Alpini ha allestito un campo base con relativo assetto sanitario della Sanità Alpina per gestione e coordinamento delle attività di soccorso e ripristino delle normalità a seguito di calamità simulate nella Marsica e in zone del Parco nazionali d’Abruzzo Lazio e Molise e del Parco nazionale della Majella. (Red)

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