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SULMONA – Sono da chiudere a scopo di prevenzione, in attesa di ristrutturazione o della costruzione di nuovi edifici, le scuole che non rispettano in pieno gli standard di sicurezza anticrollo in caso di terremoto, anche nel caso in cui lo scostamento dai parametri sia minimo e anche se la struttura si trova in una zona a basso rischio sismico. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza numero 190 del 2018, che è un fulmine a ciel sereno non solo per il Miur, ma anche per dirigenti scolastici e sindaci, responsabili allo stesso modo della sicurezza di alunni, docenti e collaboratori all´interno dei plessi scolastici. Tanto è bastato al comitato scuole sicure Sulmona che sta preparando in queste ore una richiesta indirizzata al Comune per sapere se le scuole ricadenti sul territorio comunale possiedono la certificazione di cui si parla in questa straordinaria sentenza della Cassazione. Il comitato aveva già presentato un esposto alla Procura della Repubblica per i cantieri fermi e i lavori mai partiti nelle scuole. Recentemente, sul fronte dell’edilizia scolastica, la situazione si è sbloccata in viale Mazzini con l’ingresso dei studenti nel Musp ma sono ancora in corso le procedure per i lavori alla primaria Masciangioli. E’ di questi giorni invece la notizia della gara indetta per alcuni interventi alla scuola media Capograssi da 2 milioni di euro. Ma all’appello mancano ancora diversi edifici scolastici.

Andrea D’Aurelio

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