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SULMONA – Arriva il nuovo primario al reparto di chirurgia generale dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, nominato dal Direttore Generale della Asl 1 Rinaldo Tordera ma per il reparto di chirurgia del nosocomio peligno non si muove una foglia nonostante che lì un Dirigente medico manca dal 28 febbraio scorso dopo la cessazione del rapporto di lavoro di Maurizio Tempesti. Per l’ospedale del capoluogo di regione è stata indetta subito una manifestazione d’interesse e la nomina per il nuovo Direttore, che sostituisce il predecessore per raggiunti limiti di età, è arriva all’istante, due giorni prima della cessazione del rapporto di lavoro. La Asl è la stessa ma per i concorsi dei quattro primari per l’ospedale di Sulmona, compreso il reparto di chirurgia, ancora nessuna traccia e soprattutto nessuna nomina. Attualmente l’unità operativa di chirurgia è priva di un responsabile con ovvie ripercussioni a livello gestionale e operativo che riguardano non solo il presidio sulmonese ma anche quello sangrino, nonostante che a Sulmona il reparto è riuscito a gestire al meglio le emergenze e a garantire un servizio efficiente. La legge prevede però, in caso di pensionamento del primario, l’applicazione dell’articolo 18 del Ccnl. Ma da quel 28 febbraio sono passati otto mesi e la figura del responsabile è fondamentale anche al fine della programmazione del badget, degli obiettivi professionali, della gestione delle risorse, dell’aggiornamento programmato di medici e infermieri. Alla vigilia dell’apertura del nuovo ospedale, con un nuovo reparto, con l’attivazione del day-surgery ( chirurgia di giorno) è tanto più urgente provvedere a ridare assetto organizzativo al reparto che in questo momento accusa un vuoto di potere inaccettabile. Sul caso chiede lumi alla Asl anche il Tribunale per i diritti del Malato secondo il quale “è necessario contattare il Direttore Generale Tordera per un incontro e per capire come mai queste nomine per i primari non arrivano e perché, nello stesso perimetro della Asl, le procedure viaggiano con tempi diversi”. Il caso è destinato quindi a far discutere.

Andrea D’Aurelio

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