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SULMONA – “Il carcere di Sulmona a distanza di ventuno anni dal varo del nuovo regolamento risulta infatti sprovvisto di camere di pernottamento per i detenuti dotate di docce e acqua calda. Mettere in cantiere un progetto di ristrutturazione dei padiglioni chiudendoli temporaneamente rappresenterebbe un’autentica boccata d’ossigeno nelle more di un generale adeguamento degli organici. Un’alternativa a dir la verità ci sarebbe: non aprire il nuovo padiglione”. La dichiarazione nuda e cruda arriva dal Segretario Uil, Mauro Nardella, che lancia l’allarme sul rischio di un problema strutturale per il carcere peligno. “Da alcuni giorni sono ripresi al carcere di piazzale vittime del dovere i lavori per il completamento del nuovo padiglione in grado di ospitare ulteriori 200 detenuti rispetto agli attuali 400 ristretti. Con essi però si ripresenta puntualmente lo spettro di un possibile collasso dell’intero sistema qualora dovesse permanere l’attuale situazione e che riteniamo essere storicamente tra le più gravi dal punto di vista amministrativo – afferma Nardella – se non si adotteranno misure ad hoc dal punto di vista sia strutturale che legate alle carenze degli organici di tutti gli operatori penitenziari e non solo di polizia penitenziaria, correremo seriamente il rischio di veder cadere ogni speranza di risollevamento delle sorti di un penitenziario che è tra i più importanti d’Italia2. Senza l’adeguamento degli organici la Uil prevede un futuro di autentico collasso ma non fa mancare la sua proposta, ovvero disporre la chiusura dei vecchi reparti per adeguarli al regolamento vigente. (a.d’.a.)

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