SULMONA – Era stata inaugurata nel maggio 2013 per poi essere chiusa e mai aperta. Il cambio della destinazione d’uso ha bloccato la sua messa in funzione ma ora, incredibile ma vero, potrebbe spalancare le sue porte per accogliere i pazienti guariti dal Coronavirus. La struttura di Villa Gioia è tra quelle scelte dalla Regione Abruzzo per l’isolamento domiciliare dei degenti Covid che chiudono il ciclo delle cure ospedaliere per la negativizzazione dei tamponi. Ieri, l’ingegnere Silvio Liberatore della Protezione Civile Regionale, ha dato il parere favorevole all’idoneità della struttura che “presenta i requisiti affinchè venga destinata a uso alloggio, per i pazienti risultati positivi al Covid-19 già ospedalizzati, o che non possono restare presso il proprio domicilio, e/o le persone in sorveglianza sanitaria, isolamento fiduciario o permanenza domiciliare, laddove tali misure non possano essere attuate presso il proprio domicilio”. Per l’utilizzo della residenza per disabili come alloggio post Covid dovrà essere sottoscritta una convenzione tra Regione e l’associazione Aias di Sante Ventresca, proprietaria della struttura, per il successivo affidamento alla Asl. “Ho accompagnato personalmente la Protezione Civile per effettuare una serie di sopralluoghi per reperire alloggi per il personale sanitario e per i pazienti clinicamente guariti, ma in attesa della negativizzazione del tampone”- interviene l’assessore comunale Salvatore Zavarella che ringrazia l’associazione Aias per la messa a disposizione della struttura. Per l’alloggio degli operatori sanitari impegnati sul fronte è stato individuato l’Hotel Sagittario di Bugnara dopo la lettera dei residenti del contratto di quartiere ad Asl e Prefettura. La Regione ha chiesto alla Direzione sanitaria dell’ospedale di Sulmona di comunicare il numero del personale sanitario impegnato nell’emergenza. Il reperimento di alloggi, sollecitato dalla Cisl, ha visto sin dal primo momento anche l’impegno del comune di Pratola Peligna e del sindaco Antonella Di Nino per l’individuazione della struttura alberghiera. In un momento di emergenza si sa che l’unione fa o dovrebbe fare la forza.
Andrea D’Aurelio