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COCULLO – La statua del santo portata in spalla dagli emigrati. L’esercito dei volontari sceso in strada per orientare i turisti, le nuove norme della circolare Gabrielli che non hanno inficiato sul buon esito dell’evento, la folla che è arrivata da ogni parte d’Italia e la prima volta del vescovo di Sulmona-Valva Michele Fusco. Sono queste le principali novità dell’edizione 2018 del Rito dei Serpari di Cocullo che si è ripetuto stamane nella “comunità che si apre come una fisarmonica”, per dirla con le parole usate dal parroco don Oliviero Tullio Liberatore che ha rimarcato la straordinaria capacità di Cocullo di saper trasformare il primo maggio per accogliere migliaia di persone nelle piazze e nelle strade del paese. Una fila di auto e camper ha accolto pellegrini e turisti con la folla delle grandi occasioni che è stata concentrata maggiormente in piazza. Ma molti sono arrivati anche sui treni speciali. “E’ stato l’anno della circolare Gabrielli ma tutto è filato liscio”- ha rimarcato il sindaco di Cocullo Sandro Chiocchio che guarda ora al riconoscimento Unesco. Al suo fianco i sindaci del comprensorio assieme alla deputata Pd Stefania Pezzopane e alla senatrice Gabriella Di Girolamo. “San Domenico ci insegna che la santità è possibile e passa per le piccole cose”- ha esordito il pastore diocesano nell’omelia. Fra ciambellati, figure storiche del paese e i serpari che sono intervenuti al momento dell’uscita del santo dalla Chiesa tutto si è ripetuto secondo tradizione.

Andrea D’Aurelio

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