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Due incarichi ad affidamento diretto da 140mila euro l’uno per recuperare i crediti vantati dai Comuni soci morosi. La determina del 7 novembre scorso dell’amministratore unico di Cogesa, Nicola Sposetti,  finisce sul tavolo della Corte dei Conti. A chiamare in causa i giudici contabili è stato il sindaco, Gianfranco Di Piero, dopo che altri sindaci hanno contestato la scelta di Sposetti di affidare incarichi diretti a legali esterni (Antonietta Ciccozzi del foro dell’Aquila e Fabio Caprioni del foro di Teramo) senza comparazione dei curriculum e senza avviso pubblico. “Non ci si può assolutamente esimere dal far rilevare che il conferimento di incarichi di tale tipo (e di tale entità finanziaria) non può  essere sottratto, trattandosi di società a intero capitale pubblico, alla disciplina generale di cui all’art. 7 del D.Lgs. 165/2001 e, in particolare, dal comma 6bis, che prescrive l’obbligo di una procedura comparativa, così come espliciti pronunciamenti in materia hanno sancito che rientra tra le buone pratiche per l’affidamento dei servizi legali la costituzione di elenchi di professionisti, eventualmente suddivisi per settore di competenza, previamente istituiti a seguito di procedura trasparente e aperta”- ha scritto il sindaco Di Piero nella lettera spedita alla Corte dei Conti, attraverso la quale “di ritirare la stessa e di sottoporre tempestivamente la problematica  all’approvazione del controllo analogo”. L’azione del recupero crediti del Cogesa mette in mora i Comuni che devono pagare arretrati per 4 milioni di euro. Escludendo, cioè, dal contenzioso, le due cause, già avviate, contro Asm e Mo.Te. che valgono 1,8 milioni di euro. A chiedere a Sposetti il ritiro della determina, in una nota, sono stati i anche sindaci di Roccacasale, Prezza, Introdacqua, Anversa, Cocullo, Villalago, Campo di Giove, Goriano, Secinaro, Villa Santa Lucia, Pacentro, Castel di Ieri e Bugnara. Un po’ tutti quelli di area civica e centro destra. Al coro si sono aggiunti anche i sindaci di Pratola Peligna, Acciano, Opi, Rocca Pia, Cansano, Pescocostanzo, Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Pettorano sul Gizio che hanno chiesto fronte comune.

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