
SULMONA. Coinvolgere i cittadini su un argomento così importante. Lo chiedono i consiglieri comunali e medici, Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo, che lanciano il referendum comunale sulla discarica Noce Mattei del Cogesa, all’indomani dello studio dell’Iss. Di seguito la nota: “
Il comunicato della maggioranza di sabato 8 giugno u.s. ci induce, soprattutto per rispetto alla cittadinanza, a fare alcune precisazioni. Secondo i consiglieri di maggioranza noi siamo ignoranti o in mala fede, o irresponsabili nell’alimentare timori e preoccupazioni nell’opinione pubblica senza un dato scientifico certo.
Per quanto concerne il termine ignoranti si riferiscono all’ ignorare in senso etimologico del termine, ossia colui che non sa? Oppure alla ignoratio elenchi, basata sul pregiudizio ed è propria di chi non sa e non vuole sapere?
Siamo curiosi di conoscere il bagaglio culturale scientifico di chi si cimenta con materie riconducibili all’ambito sanitario, per questo è necessario un percorso di studi specifico; un percorso accidentato per chi nei licei ha sostato nelle aree circostanti, ma non vi è mai entrato, soprattutto coloro che hanno dichiarato guerra ai congiuntivi.
La malafede (non mala fede) la vedrei nel promettere ai cittadini di interessarsi della loro salute in campagna elettorale, per subito dopo disattendere. La malafede (sempre tutto un termine) la vedrei nella dichiarazione “non adotterò soluzioni alternative” per poi fare incetta di consiglieri di minoranza; anche quelli che non necessariamente vanno a sedere vicino a Petrella. La vedrei nel disattendere l’impegno a organizzare un convegno aperto alla cittadinanza con medici esperti in materia.
Ci si accusa, inoltre, di irresponsabilità e si evoca il “dato scientifico certo”. È irresponsabile chi di fronte a una formula dubitativa, che per noi non lo è affatto dal punto di vista scientifico, non si attiva neanche sotto indicazione di ciò che recita il principio di precauzione. Il principio di precauzione in materia ambientale costituisce innegabilmente uno dei cardini del Diritto Ambientale contemporaneo. È un principio che impone, in presenza di situazioni di incertezza scientifica, l’adozione di misure preventive. Può essere considerato il precipitato giuridico di un livello di accettabilità del rischio che è andato mutando nel corso degli anni.
Riguardo all’aspetto morale è utile il seguente riferimento: “Riguardo al rapporto e alla definizione agli aspetti morali, politici e giuridici sottesi al principio di precauzione, cfr.: L. Boy, La nature juridique du principe de précaution, in Natures Sciences Sociétés, 1999, vol. 7, n° 3, 5-11”.
Per quanto concerne etica e morale ci dispiace per Kant che viene “presentato” solo ai liceali.
Il principio di precauzione nasce, sotto la spinta di un’etica rinnovata, per prevenire i danni ambientali che possono emergere in situazioni di incertezza scientifica.
L’ambizione del principio di precauzione è quella di gestire situazioni di pericolo ambientale non note, o non completamente note; differenziandosi così dal principio di prevenzione che impone l’adozione di misure anticipatorie volte alla soppressione del rischio “certo” di danno all’ambiente derivante dall’esercizio di una certa attività.
La maggioranza, inoltre, parla di sciacallaggio.
Dalla Treccani: sciacallaggio /ʃaka’l:adʒ:o/ s. m. [der. di sciacallo]. – [azione di chi saccheggia luoghi abbandonati e sim.: nella zona del terremoto si sono verificati numerosi episodi di s.] ≈ ‖ (non com.) saccheggiamento, saccheggio.
Per chi consultasse il De Mauro: “sfruttamento scandalistico di notizie riservate, allo scopo di danneggiare l’immagine di personaggi famosi: sciacallaggio politico”.
Non sembra che ci sia stato un saccheggio di luoghi abbandonati o terremotati. Ne di scandali su notizie riservate, ne danni a politici famosi!
Anche in questo passaggio è scappata la frizione.
Tornando all’accusa di ignoranza e al richiamo del “dato scientifico certo” è doveroso informare che, nei decenni di esercizio della professione medica, abbiamo scritto una decina di testi di medicina e almeno cinque parlano di patologie correlate agli inquinanti. Libri pubblicati dalla più importante casa editrice di medicina (Minerva Medica). Abbiamo, inoltre, pubblicato diversi articoli su riviste scientifiche accreditate dalla comunità scientifica a livello internazionale.
È, quindi, al lettore attento che lasciamo giudicare il nostro livello di ignoranza in ambito scientifico e la capacità di analisi dei dati scientifici.
Da quanto su esposto nasce l’invito a uscire dallo stallo cognitivo e proponiamo un referendum comunale per garantire il massimo esercizio della democrazia: saranno i cittadini a decidere la chiusura della discarica”