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Durante l’assemblea degli allevatori abruzzesi è stata approvata una modifica allo statuto: valorizzare il pastore abruzzese. E’ stata la Coldiretti l’artefice della proposta di modifica che consiste nell’entrata tra i soci dell’associazione,  riconosciuta giuridicamente dalla Regione Abruzzo dal 1987, degli allevatori di pastore abruzzese con l’obiettivo di dare giuste tutele e garanzie a coloro che allevano la razza autoctona evitando incroci e mantenendola in purezza che sono garanzia della duttilità e della precisione del lavoro del cane, non soltanto della bellezza. Recuperare l’autentico pastore abruzzese e farlo diventare il simbolo del sistema agropastorale regionale.

Il canis pastoralis dal pelo bianco ha continuato a svolgere indisturbato le sue mansioni di guardiano di greggi nel corso dei secoli, senza mai allontanarsi dall’appennino centro-meridionale dove aveva fatto specie a sé con il nome di Cane dei marsi.

Altra novità è stata quella di fare entrare nell’associazione anche gli apicoltori in qualità di allevatori di api. In questo modo si garantirà maggiore tutela e tracciabilità ad un prodotto pregiato dell’economia agricola regionale ma non ancora adeguatamente valorizzato ancor più se si pensa che le api sono in pericolo di estinzione con conseguenze prevedibili sulla produzione alimentare. Gli allevatori che potranno avere la dovuta assistenza tecnica, professionale ed economica.

Soddisfatto della doppia delibera anche l’assessore regionale all’agricoltura Emanuele Imprudente. “La giornata di oggi segna un importante tassello nella valorizzazione di due simboli del sistema agroalimentare regionale e delle sue tradizioni – dice Imprudente – da una parte il pastore abruzzese e dei suoi allevatori e dall’altra il mondo apistico che intendiamo ulteriormente valorizzare nell’ottica di una economia sempre più rivolta alle eccellenze regionali”.

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