
Interventi urgenti per ripristinare una cornice di sicurezza in città, a cominciare dall’implemento dell’organico. Lo chiedono i sindacati in una nota congiunta “Nelle ultime ore, la città di Sulmona è stata teatro di un gravissimo episodio: sette colpi di arma da fuoco calibro 7,65 sono stati esplosi contro una palazzina in via Del Cavallaro, che si trova ad appena 100 metri dalla sede del locale Commissariato e come riporta la stessa stampa, si tratterebbe di un atto intimidatorio mirato, sintomo di una situazione di crescente tensione e pericolo per la
sicurezza cittadina. Dietro questo episodio e gli altri fatti di cronaca che sono stati registrati in città negli ultimi mesi –
da maggio a luglio almeno quattro risse, alcune delle quali molto violente – si nasconde un problema
ben più profondo e strutturale: la gravissima carenza di organico che colpisce il Commissariato
cittadino. Una situazione che da tempo rischia di determinare un arretramento operativo e un
indebolimento del presidio di sicurezza sul territorio.
A Sulmona il personale in servizio è talmente esiguo che ormai è all’ordine del giorno la
soppressione di almeno 2 volanti su 4 e tra i servizi riservati, l’ordine pubblico – sempre più
consistente in estate per la vocazione turistica della città e per l’appuntamento ormai fisso della squadra
del Napoli Calcio a Castel di Sangro – a stento si riesce ad essere almeno in due operatori, al punto
che, come è già avvenuto, l’attuale Dirigente in una circostanza ha dovuto svolgere un intero turno
presso la COT per evitare la soppressione della Volante e in un’altra circostanza un turno notturno per
vigilare una persona fermata…
Nonostante il recente movimento agenti (con decorrenza nel mese di settembre p.v.) disposto dal
Dipartimento di P.S. abbia ufficializzato il rafforzamento di quasi tutti i Commissariati in Italia, a
Sulmona – che è bene ricordarlo è stato uno dei primi Commissariati in Italia e ha da poco
festeggiato i 100 anni essendo stato costituito nel 1922 – non sono state assegnate risorse aggiuntive.
L’unico arrivo recente, ad aprile 2025 è stato quello di un appartenente al ruolo dei sovrintendenti
che nel frattempo però è stato destinato ad altra sede come vincitore di concorso interno. Nel frattempo,
tuttavia, altri due colleghi sono andati in pensione e ben quattro andranno in quiescenza nel corso
dell’anno!
A tutto questo si deve aggiungere che, com’è noto – o almeno dovrebbe esserlo – a Sulmona risiede
un importante istituto penitenziario di massima sicurezza, destinato a breve ad ospitare fino a 650
detenuti appartenenti alle principali organizzazioni criminali nazionali e internazionali e ciò, oltre a
determinare un importante ed ulteriore aggravio di lavoro, richiederà inevitabilmente l’innalzamento
dei livelli di vigilanza dal momento che, come sta già avvenendo, diversi familiari di detenuti legati a
questi circuiti criminali si stanno ormai stabilendo sul territorio.
In questo contesto non si può dimenticare che è sempre di ieri la notizia della proroga concessa
fino al 2027 dal Tribunale di Sulmona. Questo traguardo, che rappresenta un’importante opportunità
di stabilizzazione per ridisegnare definitivamente la geografia giudiziaria, necessita però di un
corrispondente rafforzamento delle forze di Polizia per tradursi in reale sicurezza”









