
Otto mesi di reclusione e pagamento delle spese processuali. È questa la pena inflitta dal giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, a A.S., giovane pakistano, per la lite avvenuta nel centro di accoglienza di Castel di Sangro. I fatti risalgono al 2020 quando, secondo l’accusa, l’imputato, nel corso di una colluttazione, aveva colpito con le forbici un richiedente asilo di origine gambiana, procurandogli dei graffi al collo. A riportare la calma ci aveva pensato il personale della struttura, non senza fatica. Il gambiano si era poi recato nel pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro per farsi medicare. Pochi giorni di prognosi e niente querela ma il procedimento, vista l’aggravante dell’uso dell’arma, era scattato d’ufficio. Ieri la condanna ad otto mesi di reclusione per il pakistano. Pena che resterà sospesa per i prossimi cinque anni