SULMONA – Colpo di scena sulla vicenda dell’Istituto De Nino-Morandi di Sulmona. La ditta Afi s.r.l, che ha presentato un progetto dal 2013 ancor prima del sequestro di una parte dell’immobile da parte della Guardia di Finanza dell’Aquila per presunti lavori sbagliati post sisma, sarebbe in grado di eseguirei lavori in pochi mesi sulla parte dell’edificio non sequestrata per permettere il rientro degli studenti già dal mese di settembre. La ditta aveva ottenuto nel luglio 2013 l’incarico provvisorio dalla Provincia dell’Aquila, essendo risultata seconda in graduatoria, dal momento che la prima aveva fallito. La ditta accetta le condizioni dell’ente, anche quelle di lavorare eventualmente con il progetto dell’impresa fallita. Poi l’assordante silenzio che dura un anno fino a febbraio 2015 quando arriva la revoca dell’incarico con un determinata emanata dagli uffici della Provincia dell’Aquila. “Ci hanno spiegato che per due corpi del fabbricato non era più possibile adottare il progetto in forza del sequestro della Procuraâ€- spiegano Gianfilippo Bocci e Nicola De Simone della Afi srl. Da allora è iniziata la trafila di annunci e la ricerca di soluzioni che, ad oggi, non porta ancora a un risultato concreto. “L’accordo con il Provveditorato alle Opere Pubbliche rischia di allungare i tempi che diventeranno bibliciâ€- fanno notare i due imprenditori- chiedendo alla Provincia di revocare la determina o consultare l’Atac. “Se l’incarico ci venisse affidato per aprile, saremmo in grado di realizzare i lavori in pochi mesiâ€- ribadiscono Bocci e De Simone chiedendosi il perché la Provincia dell’Aquila cerca un nuovo progetto, avendone uno già nel cassetto. I soci della ditta Afi parlano di un risparmio per le casse provinciali che è pari a 1milione e 100 mila euro. “Una assurdità †aggiunge “in quanto abbiamo già speso 300 mila euro per le parcelle professionali del cui pagamento, a questo punto, dovrà farsi carico la Provincia, e non escludiamo di rivolgerci alla Corte dei Contiâ€. Il progetto di Afi è Srl è definitivo e mira all’adeguamento sismico del plesso scolastico, ricorrendo alle torri speditive.
Andrea D’Aurelio
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