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SULMONA – Colpito da un ictus cerebrale dovrebbe fare la riabilitazione fra un anno. Il caso eclatante è capitato a un 95 enne di Sulmona. E’ stato il figlio dell’anziano a bussare alla porta del Tribunale per i diritti del malato, denunciando l’increscioso episodio. “Il 95 enne si trovava ricoverato presso l’ospedale di Sulmona e doveva essere dimesso con una richiesta di riabilitazione”- racconta l’avvocato del Tdm Catia Puglielli. “Quando è pervenuta la richiesta i tempi erano davvero molto lunghi tenuto conto dell’anzianità dell’uomo che ha rischiato piaghe da decupido con conseguenze per la salute”. A quel punto i familiari hanno optato per l’Adi ( assistenza domiciliare integrata). Servizio che è stato negato poiché era partita contestualmente un’altra pratica. L’avvocato Puglielli ha contestato agli sportelli Asl la mancata protocollazione della domanda. Un modus operandi che, a detta del legale, lederebbe il diritto alle cure dei pazienti. Ne consegue che il Tdm ha spedito una missiva all’azienda sanitaria per chiedere spiegazioni. “La vicenda”- aggiunge Puglielli- “già preannuncia il problema dell’attuazione del piano sanitario quando si dovranno prendere tutti i pazienti della struttura ospedaliera per riversarli in un’assistenza di tipo extra-ospedaliera”. In effetti proprio in riferimento agli ictus e agli infarti la Regione Abruzzo punta a una rete di emergenza-urgenza per il nosocomio peligno.

Andrea D’Aurelio

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