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SULMONA – “Come può passare inosservata una spesa – sia pure esigua – di 1.500 € senza alcuna apparente giustificazione in un periodo di vacche magre per i bilanci, a rischio default per i numerosi risarcimenti danno richiesti, facendo gravare quella somma, magari, sulla retta dei buoni mensa?”. Se lo chiedono dal circolo Pd di Sulmona in riferimento alla Presidenza della commissione giudicatrice dell’appalto per il servizio mensa che è stata affidata a Gianfranco Niccolò, prima di prendere possesso della Dirigenza del terzo settore di Palazzo San Francesco. Da Dirigente del comune di Montesilvano Niccolò ha avuto diritto a un rimborso di 1500 euro. Un passaggio che si poteva evitare per il Pd che torna all’attacco dell’amministrazione comunale. “In un Comune immaginario che, per comodità di esposizione, chiameremo Parentopoli & Affaropoli, si ha l’avventura di imbattersi in provvedimenti amministrativi tra i più stravaganti che in un Comune reale nessuno immaginerebbe di poter adottare”- tuona il Pd riferendosi proprio alla “determina per la nomina di una commissione giudicatrice di un appalto per mensa scolastica il cui presidente viene pescato all’esterno, “con un appannaggio di 1.500 € più rimborso delle spese di viaggio pari ad un quinto di un litro di benzina super”, e scoprire che quello stesso ingegnere qualche giorno dopo sarebbe diventato dipendente del Comune e quindi avrebbe potuto svolgere quella funzione senza compenso, come avviene per gli altri due membri interni”. E dal Pd tirano in ballo anche l’affidamento del servizio per la cura del verde pubblico compresi interventi urgenti, “ad una cooperativa di un’altra cittadina per un impegno di spesa di 27.000 €., come se in loco non ci possano essere risorse imprenditoriali per svolgere adeguatamente quel compito”. “In un Comune reale quanto immaginato non può accadere, semplicemente perché ci sarebbe un’opposizione agguerrita in Consiglio comunale che chiederebbe la revoca immediata dei provvedimenti in questione e l’opinione pubblica, indignata, la testa di quel sindaco”- concludono dal Pd senza usare mezzi termini.

Andrea D’Aurelio

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